“In politica dovrebbe esserci una specie di “galateo”, quello che sia pure tramandato in forma orale perché non scritto, dovrebbe imporre a tutti di non speculare a posteriori, giusto per non dare riconoscimento ad una forma politica di sciacallaggio, che è sempre l’imperfezione della regola”. A dirlo è Alfredo Serrao, presidente Associazione I Quartieri.
“Ciò detto, l’odierna “solidarietà” di ciò che resta dei gruppi consiliari di Forza Italia, Obiettivo Comune ed Officine del Sud sull’annosa vicenda del Sant’Anna Hospital arriva come sempre in grande ritardo, non già rispetto a noi che abbiamo soltanto manifestato la nostra vicinanza alla professionalità della clinica ed ai malati calabresi, ma a quanti hanno manifestato nelle tende nei giorni di Natale e Capodanno. Non serve perché la rincorsa al cappello non produce risultati e mortifica nel modo più incomprensibile per i cittadini quella che è l’azione di una politica coraggiosa e non solo dalla “carta liscia”, che purtroppo ritorna con il cappello in mano quando non vuole varcare il soglio di Pietro, nel contesto quella dell’Asp di Catanzaro. Ma, se tutto fa bene e quindi può tornare utile alla causa della sanità negata ai calabresi, sono ammessi anche i ritardatari che però devono esplicitare se la richiesta di surroga del commissario Longo nella contrattualizzazione del Sant’Anna Hospital, finora impedito dalla triade commissariale che regge l’Asp cittadina, è nei fatti una richiesta di rimozione degli stessi”.
“Se è così, e noi ce lo auguriamo, allora avrebbe avuto un senso politico sottoscrivere la mozione presentata in Consiglio comunale da Sergio Costanzo, Jonny Corsi ed Eugenio Riccio, che nei fatti chiedeva le stesse cose. Una mozione non portata a votazione del presidente del Consiglio, Marco Polimeni anche lui esperto di sanità in quanto componente esterno della struttura del presidente della commissione Sanità regionale dell’on. Baldo Esposito, che però ha visto la firma – a titolo personale(?) – dei consiglieri: Manuela Costanzo, Roberta Gallo, Lorenzo Costa, Luigi Levato, Francesca Celi, Giulia Procopi, Francesco Gironda, Raffaella Sestito, Cristina Rotundo ed Antonio Angotti. C’è forse un problema di comunicazione e di relazione politica fra i gruppi politici ed i loro appartenenti, quello che si derubrica con la “posizione personale”, intanto i calabresi emigrano ed il Sant’Anna Hospital aspetta la manna commissariale”, ha concluso Serrao.
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