Sarah Yacoubi: "Caro Feltri, come mai non puzzano gli oboli dei meridionali che servono a far pubblicare il tuo giornale?"
Sarah Yacoubi
24 aprile 2020 20:26di Sarah Yacoubi
Egregio Feltri,
di recente, con la signorilità che da sempre la contraddistingue, ha affermato che i meridionali sono esseri inferiori e che sono costretti ad andare nelle strutture sanitarie del nord per farsi curare, da medici che spesso, dimentica o finge di dimenticare, sono a loro volta... meridionali , dato che la maggior parte dei suoi conpadani, troppo presi dal lavurar e dal produrre, espongono nel salotto di casa l'ambito traguardo della terza media non avendo bisogno di ulteriori titoli di studio per adempiere alla funzione di rimuovere le zolle indurite della terra che qualcuno brevemente sintetizza con " andare a zappare " .
Noi meridionali, essendo stati chiamati in causa dalle sue gentili e imparziali parole, abbiamo parecchi difetti e altrettanti pregi, e casomai ci appartiene la cultura e non l'inferiorità. Nel sud Italia sono confluite armoniosamente le culture greca, latina, germanica, araba ed ebraica. Si sono radicate sei lingue: latino, siciliano, tedesco, francese, greco e arabo.Questa miscellanea ha favorito la fondazione della Scuola siciliana, la cui poesia in lingua siciliana, venne accolta con entusiasmo da Dante e dai suoi contemporanei ed ebbe una notevole influenza sulla letteratura e sulla moderna lingua italiana.
Ulteriori simboli di questo multiculturalismo oggi possiamo ritrovarli nel Duomo di Monreale a Palermo, uno scrigno di indescrivibile bellezza in cui si intrecciano lo stile normanno, romanico, bizantino e islamico. Ma lei, Vittorio, cosa può saperne di tutto questo, lei che ha affermato di non essere mai stato in Sicilia, figuriamoci in Africa???
Dice che i meridionali sono inferiori, dimenticando gli uomini che con lo spirito di sacrificio hanno perso la vita per impedire che la loro terra soccombesse alla mafia, camorra e 'ndrangheta giudici Falcone e Borsellino, con le loro scorte, Piersanti Mattarella, Boris Giuliani, il generale Dalla Chiesa, Peppino Impastato, Don Pino Puglisi, Libero Grassi, i calabresi Antonino Scopelliti, Giuseppe Valarioti. La lista è purtroppo troppo lunga.
Tutti uomini che lei oggi, definisce "inferiori" con una coscienza libera che non si sono voltati dall'altra parte, proprio perché il sentimento di inferiorità e di rassegnazione non gli apparteneva, la cui fierezza e dignità si ritrovava nello sguardo dei migranti che con le valigie di cartone legate con lo spago e la "truscia" sulle spalle partivano dal Sud verso il Mondo Nuovo.
E non dimentichiamo il premio Nobel Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, fino al moderno “Tiresia” Andrea Camilleri che ha fatto conoscere al mondo intero il significato della parola "cabbasisi" . Ed ancora Bernardino Telesio, Stesicore,San Francesco di Paola, Corrado Alvaro e tantissimi altri.
Vede sig. Feltri, la nostra è una terra difficile, attraversata da grandi contrasti, da noi la luce del mezzogiorno è forte, non è morbida, soffusa, carezzevole, come nei quadri del Vermeer. E' una luce accecante, che tutto scolorisce, in cui si stagliano come lame il bianco della pietra delle case e dei muretti a secco e il nero degli abiti che un tempo le donne portavano in segno di rispetto e devozione e che oggi quei furbacchioni di Dolce e Gabbana hanno assunto come marchio di fabbrica del loro stile e del made in Italy...
Ma lei cosa puoi saperne del meridione?
Cosa può saperne della bellezza struggente di Palermo, che fu capitale del regno, dove passi dai quartieri abbandonati dalle leggi e dalle istituzioni allo splendore classico della Piazza Pretoria detta anche della vergogna, alla magnificenza della Cappella Palatina, la doppia natura della miseria e della nobiltà, davanti a cui non possiamo che inchinarci.
Cosa può: saperne, sig, Feltri del ritrovarsi a Porto Empedocle, guardare quella terra rossa e sentire l'odore dell'Africa? Lei che non è mai stato in Calabria e Sicilia, figuriamoci in Africa!
Lei che non hai mai visto la maestosità della Valle dei Templi ad Agrigento e quelli di Segesta e di Selinunte.
Cosa può saperne del fuoco sacro dell'Etna Mongibello o di "Iddu", lo Stromboli, che Roberto Rossellini chiamò Terra di Dio?
Se c'è un’opera che forse rappresenta il carattere di noi meridionali è la Vucciria, il mercato di Palermo, di Renato Guttuso, un altro grande siciliano, in cui i colori sembrano premere e voler uscire dal quadro, l'opulenza della frutta e della verdura, il rosso delle carni, nel loro realismo crudo e sanguigno, l'argento dei pesci, le figure umane sembrano quasi inghiottite da tanta abbondanza, la loro espressione è in contrasto al paesaggio, seria, distratta e quasi incurante ed proprio questo forse il maggiore difetto dei meridionali in generale, che non ci accorgiamo di quanta bellezza ci circonda, nella quale siamo nati e viviamo immersi, al punto che non la vediamo più e non la valorizziamo e quasi quasi crediamo alle parole di chi per nascondere le mancanze che purtroppo si sono verificate in altre parti d'Italia, accusa noi meridionali di essere inferiori e anche un po' invidiosi...
E allora egregio signore, noi Meridionali,non vogliamo ricambiarle alla sua pari le cortesie che ci ha usato per cui le consigliamo di trascorrere il tempo residuo di permanenza che le rimane su questa terra godendosi la pensione conquistata dagli oboli di chi ha avuto la sventura di leggere le sue corbellerie e anche da chi non lo ha fatto dato che il suo giornale per pubblicare le stesse gode dei contributi statali e quindi di tutti noi, meridionali compresi.
Strano che a lei gli oboli dei meridionali non puzzino e continui a spedire le copie del suo giornale nelle edicole del sud, ma non si preoccupi, stiamo già provvedendo noi...