Satriano tra fede e speranza, il cardinale Battaglia entra in Conclave

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Satriano tra fede e speranza, il cardinale Battaglia entra in Conclave

  07 maggio 2025 08:53

di SETTIMIO PAONE

 A poche ore dalla storica formula “Extra omnes”, che segna l’inizio del Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice dopo la morte di Papa Francesco, a Satriano – piccolo centro in provincia di Catanzaro – il tempo sembra essersi fermato. In un silenzio carico di emozione, la comunità vive con intensità e fierezza un evento che resterà inciso nella memoria collettiva: per la prima volta nella storia della Chiesa, un calabrese siede tra i cardinali elettori. E non un nome qualunque, ma quello di Domenico Battaglia, per tutti semplicemente Don Mimmo.

Banner

Le stradine del paese, strette tra muri antichi e balconi fioriti, si animano di conversazioni sussurrate. C'è un’attesa rispettosa, quasi sacra, mentre si moltiplicano ricordi e aneddoti sul sacerdote che da giovane percorreva a piedi le contrade per portare conforto ai malati e ascolto ai dimenticati. “Ha sempre avuto un cuore grande – racconta chi lo ha conosciuto da ragazzo –. Non ha mai fatto pesare il suo ruolo. È rimasto il Don Mimmo di sempre, anche ora che è cardinale.”

Banner

Nato nel 1963 proprio a Satriano, ordinato sacerdote il 6 febbraio 1988 dall’arcivescovo Antonio Cantisani, Battaglia ha scelto fin da subito di stare dalla parte degli ultimi. Il suo impegno nel sociale – come presidente del CEIS (Centro di Solidarietà) e come riferimento spirituale nel mondo del recupero dalle dipendenze – ha definito un ministero pastorale fuori dagli schemi, radicato nei valori del Vangelo vissuto.
Nel 2016, Papa Francesco lo ha voluto vescovo di Cerreto Sannita; nel 2020 lo ha trasferito alla guida dell’arcidiocesi di Napoli, città simbolo di grandi sfide e ferite, ma anche di profonda fede. Nel dicembre 2024, ormai al termine del suo pontificato, lo ha creato cardinale, consegnandogli la porpora come riconoscimento del suo cammino limpido, coerente e misericordioso.

Banner

Oggi, quel cammino lo ha condotto fino alle porte della Cappella Sistina, dove il Collegio dei Cardinali si riunisce per eleggere il 267° successore di Pietro. Un momento solenne, che coinvolge l’intera comunità ecclesiale, ma che a Satriano ha un significato ancora più profondo. Perché il volto della Chiesa universale, per qualche istante, assume i tratti familiari del loro parroco, amico, compaesano. Tra la gente c’è commozione, composta e autentica. Nessuno osa pronunciare parole troppo grandi, ma negli occhi di molti brilla una luce diversa. È la speranza tacita, discreta, ma diffusa, che il nome di Don Mimmo possa rappresentare, nel cuore della cristianità, una testimonianza viva del Sud che crede, soffre, resiste. Satriano attende in silenzio. Un silenzio che sa di preghiera e di gratitudine. Di fronte alle porte chiuse del Conclave, quelle della piccola comunità restano spalancate: al ricordo, alla fede, alla possibilità che dalla loro terra – spesso dimenticata – possa ancora levarsi una voce capace di indicare un nuovo orizzonte alla Chiesa. Un orizzonte fatto di prossimità, verità e speranza.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner