Scambio elettorale politico-mafioso: annullato l'arresto del 2023 per assessore di Cerva

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images Scambio elettorale politico-mafioso: annullato l'arresto del 2023 per assessore di Cerva

  26 febbraio 2025 16:37

di STEFANIA PAPALEO

Un anno e mezzo agli arresti domiciliari con la pesante accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Crotone, gli atti relativi alla sua posizione sono stati rispediti ai colleghi di Catanzaro per competenza territoriale. E adesso il Tribunale della Libertà (presidente: Mariarosaria Miglierino; a latere: Chiara Ierardo e Silvia Manni) ha deciso che l'allora assessore di Cerva Raffaele Scalzi non andava arrestato. In accoglimento dell'istanza presentata dagli avvocati Helenio Cartaginese e Adolfo Procopi, i giudici hanno annullato l'ordinanza di custodia cautelare con la quale all'alba del 22 settembre 2023 i carabinieri avevano bussato alla sua porta  nell'ambito dell'operazione Karpantos che travolse  due territori del Catanzarese - Cerva e Petronà - con l'arresto di ben 52 persone (38 in carcere, 6 ai domiciliari e 8 con obbligo di presentazione alla P.G.) accusate a vario titolo di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti caratterizzate dalla disponibilità di armi, nonché di estorsione, rapina a mano armata, ricettazione, riciclaggio e intestazione fittizia di beni, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose. Su tutte, l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso che portò dritti agli arresti anche il sindaco di Cerva, Fabrizio Rizzuti, e il consigliere comunale  Raffaele Borelli, che insieme a Scalzi hanno seguito il rito ordinario, a differenza degli altri imputati processati con il rito abbreviato.

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La scarcerazione di Scalzi arriva al culmine di un travagliato iter che ha visto i suoi legali ricorrere una prima volta davanti al Tribunale della Libertà, incassando un secco diniego con una decisione prontamente impugnata in Cassazione, che rinviò a nuova sezione con identico epilogo. Da lì un ennesimo ricorso in cassazione da parte degli avvocati che, senza arrendersi mai, alla fine hanno ottenuto l'annullamento della misura cautelare perseguito fin dall'inizio.

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Scalzi, dunque, potrà adesso attendere da uomo libero il processo ancora da fissare a Catanzaro per tentare di liberarsi dalla pesante accusa che parla di una notevole" influenza del gruppo criminale di Cerva sulla locale amministrazione comunale in occasione delle elezioni del 2017, mediante il procacciamento di voti per alcuni degli indagati, all’epoca candidati ed eletti in quella tornata, poi riconfermati nelle consultazioni del 2022, in cambio della promessa di denaro e di una percentuale sugli appalti pubblici", rinvenendo nel sindaco e nei due amministratori comunali "un'indole spregiudicata e di totale disinteresse e disinibizione".

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Così scriveva il gip Mario Santoemma nell'ordinanza chiesta e ottenuta dal sostituto procuratore Veronica Calcagno, che intanto ha chiesto condanne fino a 20 anni di reclusione per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati co il rito abbreviato. 
LEGGI QUI LE RICHIESTE DI CONDANNA AL PROCESSO

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