di STEFANIA PAPALEO
Il dottore veterinario Fabio Castagna torna libero. Il gip Sara Merlini, all'esito dell'interrogatorio di garanzia che si è svolto martedì scorso, ha revocato la misura cautelare agli arresti domiciliari alla quale si trovava sottoposto l'indagato nell'ambito dell'operazione "Grecale" che, lo scorso 15 gennaio, ha travolto personaggi eccellenti dell'Umg e dell'Asp di Catanzaro.
Il giudice ha, dunque, accolto l'istanza presentata dall'avvocato difensore Valerio Murgano, che ha sostenuto a gran voce l'estraneità di Castagna ai gravissimi fatti ricostruiti dalla pubblica accusa, rappresentata dai sostituti procuratori Giulia Pantano e Saverio Sapia.
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Al centro della scena, l'allegra gestione dello Stabulario dell'Umg ubicato a Roccelletta di Borgia, dove si sarebbe verificato un uso e abuso di farmaci e stupefacenti per almeno sei anni, ovvero dal 2016 al 2022, con sevizie ai danni degli animali di laboratorio. Per Castagna, nello specifico, l'accusa di avere chiuso gli occhi davanti ai reati che venivano commessi da parte dei singoli docenti universitari impiegati nelle attività di ricerca illegali nell'effettuazione delle attività con modalità gravemente lesive della salute animale, nonché sulle modalità di rendicontazione delle stesse, coadiuvando i responsabili scientifici nella redazione dei progetti di ricerca, presentandoli al Ministero della Salute con parere favorevole dell'O.P.B.A., nonostante l'assenza dei requisiti minimi di benessere animale". Il tutto nell'ambito di "uno stabile rapporto corruttivo" con gli ispettori Asp a loro volta indagati.
Niente di tutto ciò per la difesa del veterinario, che ha sostenuto l'assoluta regolarità dell'operato del professionista, che, peraltro, solo da marzo 2021 è stato addetto allo Stabulario trovato in perfette condizioni sia dal punto di vista normativo che del benessere degli animali. Nè alcun rapporto collusivo ci sarebbe stato con i colleghi dell'Asp, se non dialoghi intercorsi durante e dopo l'inchiesta della quale erano stati messi a conoscenza proprio dalla Procura con l'emissione dei relativi avvisi di garanzia.
Dunque, nessuna partecipazione alla presunta associazione a delinquere di cui parlano i magistrati nelle carte dell'inchiesta e nessuna esigenza cautelare, ha sostenuto l'avvocato Murgano, la cui tesi è stata condivisa dal gip che ha revocato gli arresti domiciliari impugnati.
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