Scandalo Umg e Asp di Catanzaro: Costa il "testimone" scarcerato dal Riesame

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images Scandalo Umg e Asp di Catanzaro: Costa il "testimone" scarcerato dal Riesame

  30 gennaio 2025 20:17

di STEFANIA PAPALEO

Nicola Costa torna libero. Il dipendente dell'Umg addetto allo stabulario ubicato a Roccelletta di Borgia si è liberato dagli arresti domiciliari ai quali si trovava sottoposto dallo scorso 15 gennaio, nonostante proprio lui avesse dato un imput all'indagine con una dettagliata denuncia presentata contro i vertici dell'Ateneo. I giudici del Tribunale della Libertà, presieduto da Emma Sonni (a latere: Maria Rosaria Migliarino e Silvia Manni), in accoglimento del ricorso presentato dagli avvocati difensori Antonio e Domenico Viscomi, hanno annullato l'ordinanza di custodia cautelare che era stata emessa dal gip Sara Merlini nell'ambito dell'operazione Grecale, che aveva travolto 33 persone tra Asp e Umg di Catanzaro, di cui 10 arrestati e 1 interdetto dai pubblici uffici. 

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Associazione a delinquere finalizzata allo scopo di commettere una serie di episodi di corruzione, falso, truffa ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali attraverso la creazione di un sistema di svolgimento delle attività ricerca con animali vivi, presso gli stabulari d'Ateneo dell'Università Magna Grecia di Catanzaro, realizzate in violazione delle norme sulla salute e sul benessere animale, sono le accuse contestate, a vario titolo, agli indagati che, per voce dei rispettivi avvocati difensori, le hanno già rigettate punto per punto durante gli interrogatori di garanzia.

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Così come aveva fatto Costa davanti al gip, sostenendo per prima cosa di non avere avuto mai delega al controllo del registri dei farmaci custoditi all'interno dello Stabulario in maniera alquanto anomala, in un lasso di tempo di sei anni, ovvero dal 2016 al 2022, tanto che proprio lui avrebbe denunciato diversi personaggi eccellenti di Umg e Asp di Catanzaro, dando così l'input all'inchiesta coordinata dai sostituti procuratori Giulia Pantano e Saverio Sapia.

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Affiancato dagli avvocati difensori Antonio e Domenico Viscomi, il veterinario ha ribadito ancora una volta di essere stato esautorato dal ruolo di responsabile della pulizia e del benessere degli animali dello stabulario solo per aver più volte segnalato al rettore e agli organi preposti alla verifica della sussistenza delle condizioni di benessere degli animali le numerose criticità esistenti nella cura degli animali da laboratorio. Ma, alla fine, anche lui è finito sotto accusa per essersi reso responsabile delle peggiori vessazioni ai danni degli animali, in almeno un'occasione uccidendo un topo scagliandolo violentemente contro un muro, e per avere omesso di istituire un registro dei farmaci per tenere traccia di tutte le somministrazioni sugli animali e in particolare delle somministrazioni di sostanze stupefacenti.

Ipotesi di reato che Nicola Costa continua a smentire, riuscendo intanto a tornare libero in attesa che le indagini vengano chiuse.

LEGGI QUI GLI ALTRI INTERROGATORI
LEGGI QUI DETTAGLI E NOMI DI TUTTI GLI INDAGATI

 

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