di STEFANIA PAPALEO
Con le sue dichiarazioni aveva portato i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro sulle tracce di una vera e propria associazione a delinquere che avrebbe visto in campo personaggi eccellenti di Umg e Asp di Catanzaro. Ma, alla fine, la sua denuncia gli si è rivolta contro come un boomerang, costandogli gli arresti domiciliari ai quali è stato sottoposto questa mattina dal gip Sara Merlini al culmine del blitz scattato proprio sulla base delle sue accuse.
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Per Nicola Costa, dipendente dell'Umg in relazione alla gestione degli stabulari universitari, che raccontò di essere stato esautorato dal ruolo di responsabile della pulizia e del benessere degli animali dello stabulario sito a Roccelletta di Borgia, solo per aver più volte segnalato al rettore e agli organi preposti alla verifica della sussistenza delle condizioni di benessere degli animali le numerose criticità esistenti nella cura degli animali da laboratorio, l'accusa è quella di maltrattamenti di animali andati avanti dal 2016 al 2022.
Accusa che Costa non si è risparmiato pur avendo denunciato i gestori dello stabulario e gli organi di controllo che sarebbero stati, a suo dire, totalmente indifferenti alle problematiche esposte, anzi avallando la gestione in essere in virtù della possibilità di ottenerne diversi benefici. E Costa ci andò giù pesante, descrivendo anche l'esistenza di un vero e proprio allevamento abusivo di topi e ratti da laboratorio che permetteva ai ricercatori di avere sottomano un numero non censito di animali con cui condurre esperimenti non dichiarati al Ministero della Salute, sistema reso possibile in virtù di rapporti opachi tra membri dell'università Magna Grecia di Catanzaro e gli organi preposti al controllo sanitario sugli stabulari, in particolare dell'Asp veterinaria di Catanzaro. Da lì il. ben servito che avrebbe ricevuto dai vertici, che lo avrebbero sostituito con un veterinario compiacente con una retribuzione ben superiore a quella da lui precedentemente percepita, senza che, tuttavia, quest'ultimo svolgesse di fatto l'attività prevista nel contratto.
Le sue dichiarazioni, tuttavia, non avrebbero trovato riscontro nelle indagini portate avanti dalla Guardia di finanza, visto che in quel periodo era in corso un restyling degli stabulari in virtù di una successiva ispezione ministeriale presso
quei luoghi, ma sono bastate alla Procura per accusarlo di essersi reso responsabile delle peggiori vessazioni ai danni degli animali, in almeno un'occasione uccidendo un topo scagliandolo violentemente contro un muro, fino a quando la sua cacciata lo aveva indotto a varcare la soglia della Procura per denunciare fatti da lui stesso commessi, come l'avere omesso di istituire un registro dei farmaci per tenere traccia di tutte le somministrazioni sugli animali e in particolare delle somministrazioni di sostanze stupefacenti.
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