
I militari del comando Carabinieri Tutela Forestale e dei Parchi in forza al Nucleo di Cirò e Savelli hanno denunciato il titolare di un frantoio oleario per gestione illecita di rifiuti. L’uomo è accusato di sversamento illecito di acque di vegetazione all’interno dei Torrenti Vitravo e Seccata, all’altezza del confine territoriale tra i Comuni di Rocca di Neto e Casabona. L’intero opificio è stato posto sotto sequestro. Il frantoio oggetto di accertamento, situato in prossimità dei Torrenti suindicati, mediante una tubazione interrata e ben occultata procedeva allo smaltimento illecito delle acque di vegetazione prodotte dal processo di trasformazione e molitura delle olive. I reflui, scaricati abusivamente sul suolo, defluivano nei corsi d’acqua pubblici, alterandone la colorazione. Gli accertamenti di polizia giudiziaria hanno così individuato il modus operandi del frantoio oleario, che, sebbene apparentemente conforme alla normativa, dotato di vasche-cisterne per lo stoccaggio delle acque di vegetazione in vista del loro utilizzo agronomico, nascondeva un sistema occulto e illecito per lo smaltimento dei reflui. Tale condotta interessava i corsi d’acqua pubblici, tutelati dalla normativa paesaggistica e ricadenti nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) denominata Marchesato e Fiume Neto, area di particolare pregio naturalistico, inserita nella Rete Natura 2000.
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