"In attesa di conoscere uno straccio di progetto del Commissario Longo per far uscire dallo stato comatoso il nostro sistema sanitario, leggiamo che dirigenti sanitari del comparto privato si attivano per soddisfare richiesta di pazienti calabresi per interventi urgenti cardiovascolari mandandoli in strutture fuori regione. Tutto ciò ci turba profondamente per l’esperienza di quanto sta succedendo con pazienti in dialisi in strutture private quando risultano positivi al Covid19. Poi se i pazienti che necessitano di interventi cardiovascolari sono in condizioni di estrema urgenza perché non vengono indirizzati in strutture pubbliche calabresi? La rappresentazione di questa pietosa realtà sanitaria e amministrativa si accompagna al silenzio ingiustificabile del vertice sanitario calabrese. Perché?" Se lo chiede Pasquale Scarmozzino, vice segretario nazionale dell'Aned.
"Ci consta che gli interventi cardiovascolari effettuati su cittadini calabresi sono complessivamente circa 1500/annui, molti dei quali effettuati in pazienti in dialisi e trapiantati d’organo conseguenti alla patologia renale: costruzione degli accessi vascolari per dialisi, interventi di emodinamica e altri vitali interventi.
"Per questo Aned – Medaglia d’Oro al merito della Sanità Pubblica - invoca il Commissario Longo e il direttore Bevere ad opportuno e immediato intervento per incrementare risorse umane e finanziarie necessarie al Centro Cuore dell’AO reggina e del Policlinico Materdomini da far fronte a tutti gli interventi cardiovascolari, sia in urgenza-emergenza che in elevazione dei pazienti calabresi. Regione Veneto e Toscana insegnano! Ricordiamo che in ambito pubblico, il soggetto erogatore persegue obiettivi di salute in via esclusiva, o comunque prioritaria, nel solo interesse degli ammalati, indipendentemente da ragioni di tornaconto personale. Solo così, si potrà avere la massima garanzia di salute, di decremento dell’emigrazione sanitaria e conseguentemente riduzione dei tanti sacrifici umani ed economici di pazienti e famiglie. Da noi la sanità produce solamente carta per leggi e delibere mai applicate mentre la realtà richiede ben altro. Invece, assistiamo al teatrino delle vanità umane dominato da nani figuranti e ballerine, mentre i pazienti sono trattati come pacchi postali.", conclude Scarmozzino.
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