“Scatti a casa”. “Universo Minori” partecipa al progetto del Centro per la Giustizia Minorile e dona una fotocamera digitale

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images “Scatti a casa”. “Universo Minori” partecipa al progetto del Centro per la Giustizia Minorile e dona una fotocamera digitale

  27 settembre 2020 22:55

Il Centro per la Giustizia Minorile della Calabria, durante il periodo più duro della pandemia dovuta al virus “COVID-19”, ha indetto un concorso fotografico denominato “Scatti a casa”, a cui hanno preso parte i ragazzi dell'area penale esterna di tutta la Calabria, a questi veniva richiesto di riprodurre per mezzo della fotografia qualcosa che esprimesse il proprio vissuto rispetto al momento che stavano vivendo.

L'associazione "Universo Minori" è stata invitata a partecipare a questo progetto e la presidente Rita Tulelli ha scelto di devolvere una fotocamera digitale ad alta risoluzione affinché alla creazione dell’opera artistica dei ragazzi potesse contribuire anche il minimo dettaglio all’arricchimento del contenuto estetico, ma soprattutto potesse amplificarne il personale tocco per rendere più espressiva e carica di significato la propria creazione. La macchina da presa fotografica digitale è stata consegnata ad uno dei vincitori durante l’evento che si è tenuto in un teatro della città di Catanzaro il 26 settembre u.s.. 

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Di seguito l'intervento della presidente Rita Tulelli

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La minore età, oggi fissata a 18 anni, non è solo una condizione giuridica che, tenendo come punto di riferimento l’anagrafe, da una parte inibisce ogni autonomia, dall’altra assicura ai soggetti minorenni una particolare protezione legale. Il concetto di minorità, infatti, è dettato prima che dal diritto, dalla natura; giacché l’età evolutiva è accompagnata da una certa fragilità sia corporale sia, soprattutto, psicologica.  I genitori, i congiunti, la scuola, la comunità, la Chiesa e la legge accompagnano la crescita sia con amorevolezza sia con la necessaria autorità e responsabilità.

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 Ci sono particolari circostanze, in cui la minorità presenta delle problematiche molto delicate.  La stessa scuola non è per tutti un percorso lineare, liberamente e serenamente accettato; bensì espone alcuni ragazzi a difficoltà di socializzazione, prima che alle più ovvie questioni di apprendimento e studio. La famiglia non sempre sa e può assolvere al suo compito naturale, o per sue debolezze sociali ed economiche, o per carenza di unità, o per sprovvedutezza culturale. Non possiamo nascondere che spesso proprio i minori sono esposti a tentazioni di piacere e agi. Spesso purtroppo capita che siano artatamente utilizzati dalla criminalità.  Le istituzioni statali, sociali e quelle ecclesiastiche, fanno il possibile per venire incontro alle esigenze dei minori, sia in forma preventiva sia, purtroppo, anche repressiva.  Si viene a formare così una categoria che, alle debolezze dell’età, aggiunge le ancora più gravi problematiche di situazioni di detenzione, con rischi di prevedibili contaminazioni.

 Tutto questo, negli ultimi mesi, è stato reso ancora più arduo dalla pandemia tuttora in corso. Per queste e ogni altra simile ragione, si creano ampi spazi per interventi di sussidiarietà, da parte di organizzazioni, soprattutto di volontariato e culturali, come mostrano le attività poste in essere, negli anni, e in questi ultimi mesi in specie dall’associazione "Universo Minori", con la produzione di libri, racconti e poesie per ragazzi scritti dalla presidente Rita Tulelli e con l’indizione di concorsi rivolti ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado della regione Calabria affinché potessero esprimere al meglio le proprie emozioni in modo che le difficoltà scaturite dal periodo dominato dalle misure di confinamento imposte per il contrasto all’evoluzione della pandemia potessero essere alleggerite e veicolate in maniera più chiara ai genitori e agli insegnati, affinché questi potessero determinare la migliore strategia, per ogni singolo ragazzo, per aiutarlo a superare al meglio tale particolare condizione che ha investito tutti a livello globale.

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