Scioglimento Comune di Montauro, Cerullo: "Auguro a tutti albe migliori"

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Giancarlo Cerullo
  13 giugno 2025 13:51

A seguito del commissariamento del Comune di Montauro da parte del Prefetto, provocato dalle dimissioni di massa dei consiglieri comunali, l’ormai ex sindaco Giancarlo Cerullo rompe il silenzio e affida a un comunicato il proprio saluto alla cittadinanza, con parole di gratitudine e profonda amarezza.
"Mi sembra doveroso, da parte mia, ringraziare la gente di Montauro. Ringrazio chi mi ha votato, ma anche chi era contrario alla mia elezione. Lo faccio nello spirito che ha sempre contraddistinto il mio mandato: essere il sindaco di tutti e per tutti.
Ringrazio tutti. Sono quasi commosso per le attestazioni di stima ricevute in queste ore. In verità, non volevo replicare a nessuno: avrei voluto lasciare che a giudicarmi fossero i miei concittadini, che per la quinta volta vedono commissariato il paese che amiamo. Un triste record. Una triste sconfitta per tutti.
Non nego l'amarezza, vera e sincera, che mi pervade. Avrei potuto scrivere due parole classiche di circostanza sui social. Dietro una tastiera è tutto più semplice. È sicuramente più facile dire: 'Mi dispiace per quello che ho fatto, ma sono stato obbligato...'.
Io questo non lo dico. Io invece dico: scusatemi, non sono stato capace di tenere unita questa maggioranza.
Ma credetemi, ci sarebbero episodi da raccontare, per ognuno dei firmatari, che farebbero rabbrividire e li farebbero squalificare agli occhi di tutti, più di quanto lo siano già dopo la brutale decisione di lasciare il paese – che dicono di amare – senza guida politica.
A tal proposito, voglio fare un grosso in bocca al lupo al Commissario Prefettizio, Dott. Francesco Giacobbe, di cui conosco l’alto valore.
La classica metafora dice che, quando una squadra non va bene, la colpa è dell’allenatore. E io mi sento proprio così: allenatore di una squadra che, fin da subito, ha iniziato a litigare. Litigi per futili motivi, continui screzi, consiglieri che venivano a bussare alla mia porta, a turno, come bambini, per accusarsi a vicenda e recriminare.
Parliamo di persone mature, over 40. Venivano a pretendere ruoli e incarichi istituzionali, minacciando la classica ripicca: 'Se non mi accontenti, io me ne vado'. Ma che logica è questa?
Ho cercato sempre di mediare, di trovare punti di incontro. Anche su questioni che avrebbero richiesto maggiore rigore e fermezza, nell’ottica di mantenere la coesione e garantire continuità amministrativa. E se questo è stato percepito come un passo indietro, me ne scuso.
Mi vien dato dell’accentratore, certo. Ma quando non si riesce a trovare una quadra, quando manca l’affidabilità, quando ci si muove con la logica delle 'commarelle' – "ha detto", "ha fatto", "a lui sorride, a noi no", "con quello parla di nascosto" – è difficile fare altrimenti.
Questa era, purtroppo, la squadra che avevo al mio fianco. Fatto salvo per le persone con le quali ho condiviso tutto: momenti di gioia e momenti di profonda tristezza, come quella che stiamo vivendo oggi.
Con quei pochi volenterosi, innamorati di Montauro, abbiamo realizzato progetti senza fare annunci eclatanti. Abbiamo fatto ciò per cui i montauresi ci avevano scelti.
Oggi, invece, sono stati traditi dagli stessi che li avevano convinti con il loro voto. Perché il tradito non sono io: i traditi siamo tutti noi montauresi che non vogliamo vedere spegnersi il nostro paese per colpa di velleità e manie di protagonismo.
Ora potrei elencare, come in una classica lista della lavandaia, tutti gli interventi fatti nel centro storico o a Montauro Marina.
Mi limito a dire solo questo: quando mi sono insediato, il Comune aveva una situazione finanziaria prossima al dissesto. Siamo riusciti a risollevarla senza pesare per un solo euro sulle tasche dei contribuenti.
Sono stati oltre quattro anni di amministrazione trasparente, in cui l’impegno più gravoso è stato contenere le pretese personali. Le richieste che arrivavano dai consiglieri avevano come unica motivazione il tornaconto personale.
Vi faccio un esempio: quando ho revocato la carica di vicesindaco a un consigliere – una carica remunerata – in linea con gli accordi pre-elettorali che prevedevano una rotazione, il giorno dopo mi ha inviato un semplice messaggio WhatsApp sul gruppo, dichiarando: “Giancarlo, io non mi considero più parte della maggioranza”.
Ecco con quali 'giocatori' l’allenatore Giancarlo Cerullo ha dovuto giocare in questi lunghi anni.
A tratti, in queste ore, ho pensato che questo atto – il commissariamento – non mi ha recato danno, anzi: mi ha aiutato a tenere lontane persone che concepiscono l’amministrazione solo come vana gloria personale.
Va detto, infine, che fin dai primi giorni di amministrazione, alcuni dei consiglieri firmatari hanno manifestato un evidente interesse a candidarsi come sindaco. Non mi sorprenderei, quindi, se alle prossime elezioni li vedessimo in campo, capolista, alla conquista della tanto ambita fascia tricolore. Concludo augurando buon lavoro al Commissario, e facendo un grande augurio ai miei concittadini.
Vi auguro davvero, a tutti, albe migliori".

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