Sciopero metalmeccanici, i sindacati: "Aumento del salario, riduzione dell'orario, più sicurezza"

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Circa 250 lavoratori in presidio a Catanzaro davanti la sede di Confindustria Calabria

  13 gennaio 2025 13:08

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Metalmeccanici in sciopero e in presidio a Catanzaro davanti la sede di Confindustria Calabria per sollecitare i vertici industriali regionali rappresentati oggi da Dario Lamanna a riaprire il tavolo delle trattative nazionali con sindacati sul contratto collettivo di lavoro. Presenti Cgil, Cisl e Uil e circa 250 lavoratori provenienti da tutta la regione. Al termine dell’incontro, Confindustria ha garantito la disponibilità a trasmettere al livello nazionale le rivendicazioni relative alla piattaforma contrattuale.

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Umberto Calabrone generale Fiom Calabria: “Abbiamo proclamato lo sciopero di otto ore in seguito alla mancata risposta positiva di Federmeccanica rispetto alla piattaforma presentata dalle sigle nazionali. Lo sciopero di oggi che ha avuto un’adesione importante e ci auguriamo possa sollecitare un’apertura della trattativa sulla base della nostra piattaforma in cui chiediamo: aumento salariale di 280 euro per il livello medio del contratto, aumento di risorse per la formazione e la sicurezza sui luoghi di lavoro, punto cardine del contratto nazionale, e la sperimentazione della riduzione di lavoro da 40 a 35 ore. In Calabria ci sono circa 20mila metalmeccanici e i dati aggiornati parlano di un’adesione allo sciopero molto alta”.

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Dal canto suo, Ciro Bacci, segretario Fim Cisl Calabria: “Vogliamo il rinnovo del contratto nazionale perché diamo importanza a questo non solo per la parte economica ma perché recupera i costi dell’aumento dell’energia ma perché da tanta legalità alle piccole e medie aziende che prendono come punto di riferimento il contratto nazionale. Inoltre, da la possibilità a noi sindacalisti di agire per dare forza e sicurezza alla salute dei lavoratori”.

Infine, Antonino Leurendi, segretario regionale Uilm Calabria: “Otto ore di sciopero con la speranza che Federmeccaica capirà il senso e ci riporterà al tavolo nazionale per ritrattare la nostra piattaforma e non la loro controproposta. Più salario, meno orario, più sicurezza. Noi veniamo da Reggio Calabria e lavoriamo in Hitachi rail che produce treni e fa registrare adesione allo sciopero di circa il 60 per cento, ma ci sono anche molti lavoratori di Baker Hughes, società leader di tecnologia al servizio dell'energia con sede a Vibo, con un’adesione al 95 per cento. Oltre a queste due grosse aziende ce ne sono tante altre presenti qui”.

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