di PAOLO CRISTOFARO
Daspo annullato per un tifoso di Crotone ospite l'anno scorso a Catanzaro per la partita di calcio più accesa degli ultimi tempi. Una partita trambustata quella del derby Catanzaro-Crotone, girone d'andata, giocata il 6 novembre 2022. Già durante il match, sugli spalti era andato in scena di tutto, con primi tafferugli. La fine della partita e l'uscita dallo stadio Ceravolo di Catanzaro, erano state segnate da violenti scontri in città, con assalto agli autobus, ad alcune private abitazioni e da sassaiole, richiedendo l'intervento delle forze dell'ordine. Le autorità competenti, in seguito alle verifiche effettuate, avevano provveduto poi ad emettere provvedimenti di daspo per alcuni tifosi.
Tuttavia, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Prima), ha annullato il provvedimento emesso nei confronti di un tifoso crotonese in seguito ad apposito ricorso. Il provvedimento avrebbe implicato l'obbligo di firma per il tifoso, ogni domenica, per ben 10 anni. Ma la sentenza (presidente: Giancarlo Pennetti; estensori: Arturo Levato, Simona Saracino) ha stabilito che i comportamenti attribuiti all'uomo non erano tali da giustificare l'emissione del provvedimento da parte della Questura. La motivazione del Daspo, emesso dal Questore di Catanzaro, era che "durante la fase di ingresso nel settore ospiti curva est, alcuni tifosi crotonesi", tra i quali l'uomo destinatario di daspo, "si introducevano all'interno dello stadio forzando o scavalcando i tornelli". Il provvedimento aggiungeva che "la condotta violenta di cui si è reso protagonista l'uomo ha determinato una turbativa della sicurezza pubblica".
In realtà il legale del tifoso, l'avvocato Alessio Spadafora, ha contestato la dinamica ricostruita dalla Questura. "Dall'incrocio dei dati oggetto di prove fornite dal ricorrente e di quanto emerge dal materiale video-fotografico acquisito dalla Questura di Catanzaro [...] risulta che l'uomo e un altro avventore si siano introdotti in coppia, l'uno dinanzi all'altro, nella griglia girevole del tornello", recita il dispositivo di sentenza. Il Tar però ha sostenuto che "sebbene il comportamento sia da stigmatizzare sul piano della correttezza [...] non integra il presupposto per l'applicazione del daspo poiché in tal caso non può affermarsi che abbia preso parte attiva ad episodi di violenza". In pratica, nonostante l'uomo abbia fatto accesso allo stadio entrando insieme a un altro, non è dimostrato che abbia preso parte a violenze, anche perché la difesa ha indicato il fatto che il tifoso, al quale la Questura ha indirizzato il daspo, era munito regolarmente di biglietto d'ingresso, del quale è stato indicato anche il numerale. Sebbene l'ingresso in coppia accertato, quindi, nessuna forzatura dei tornelli o dei cancelli d'ingresso e daspo da revocare. In base a quanto sostenuto dal legale Spadafora, il materiale fotografico in possesso della difesa mostrava chiaramente l'interessato entrare con in mano il biglietto.
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