Scontro sull'avvocatura regionale. Il COA torna all'attacco: "Sia bandita la manifestazione d'interesse per il coordinatore"

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images Scontro sull'avvocatura regionale. Il COA torna all'attacco: "Sia bandita la manifestazione d'interesse per il coordinatore"
Antonello Talerico, presidente dell'Ordine degli avvocati Catanzaro
  04 settembre 2020 20:12

Incassato il mancato accoglimento del Tribunale di Catanzaro della richiesta di sospensiva della Regione sull'ordinanza che bocciava la nomina di Maria Maddalena Giungato come coordinatore dell'avvocatura regionale, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati (COA) torna all'attacco. L'organo, presieduto da Antonello Talerico, diffida nuovamente la Regione a procedere alla selezione pubblica, come disposto dalla stessa sezione Lavoro con il dispositivo del 14 agosto scorso.

"Rimane ferma l’efficacia esecutiva dell’Ordinanza n° 3581 del 14.8.2020 con la quale la Sezione Lavoro del Tribunale di Catanzaro, in
pieno accoglimento delle censure opposte dagli scriventi, ha così statuito: “sospende l’efficacia del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 80 del 27 maggio 2020; ordina alla Regione Calabria di conferire l’incarico di Coordinatore dell’Avvocatura regionale con le modalità previste dall’art. 19 d.lgs. 165/2001 e dal Regolamento regionale n. 3/2015”. "Per tale motivo- si legge nella diffida- il COA di Catanzaro invita e diffida il Presidente della Regione Calabria al rispetto dell’ordine giudiziale e all’avvio celere della manifestazione di interesse finalizzata alla copertura del ruolo di coordinatore dell’avvocatura regionale, secondo le previsioni del TUPI n° 165/2001 e del regolamento regionale n° 3/2015".

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Ma non finisce qui. Il presidente Santelli, oltre al reclamo che sarà deciso nel merito a metà ottobre, aveva nominato come coordinatore ad interim il segretario generale Maurizio Borgo. "Il corretto agire ora indicato non è solo rispettoso dell’Ordinanza giudiziale ma risolutivo dell’impasse che la nomina dell’avv. Borgo quale coordinatore ad interim ha generato - scrive il COA-, vista l’impossibilità (cosciente ab origine) per quest’ultimo di firmare i decreti di conferimento incarichi ai Colleghi componenti l’Avvocatura regionale. Come è noto e mai contestato - si legge ancora-, neanche dai diretti interessati, il ruolo di dirigente generale del Dipartimento Segretariato rivestito dall’avv. Borgo e la mancata sua iscrizione nell’elenco speciale annesso all’Albo (ex art. 23 della Legge Professionale n° 247/2012) non è sanabile e protrae la paralisi delle funzionalità dell’Avvocatura sin dal 18 agosto ormai".

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La diffida è stata inviata anche all’Avvocatura Generale dello Stato, al Consiglio nazionale forense e all’Anac per quanto di competenza.

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"In merito alla dichiarazione resa dall’avv. Borgo ex DPR n° 445/2000 circa l’assenza di cause di inconferibilità e incompatibilità - prosegue il COA-, infine trasmessa lo scorso 31.8.2020, rileviamo come la stessa non faccia alcun riferimento all’incompatibilità
ex Lege n° 247/2012 e all’impossibilità di dare seguito all’incarico conferitogli, circostanze note sin dalla sottoscrizione della dichiarazione e che in tale atto avrebbero dovuto trovare obbligatoria menzione, pena il carattere omissivo,
elusivo e non veritiero del documento". Lo scontro è tutt'altro che placato.

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