Presentato un esposto cautelativo
27 agosto 2020 19:09Un "disegno del Presidente di estromettere illegittimamente gli Avvocati interni all’avvocatura". E' quanto denuncia Paolo Falduto (legale interno della Regione) che dopo aver fatto il ricorso, vincendolo, assieme al COA (Consiglio dell'Ordine degli Avvocati) innanzi al Tribunale di Catanzaro sulla nomina "illegittima" di Maria Maddalena Giungato come 'coordinatore', adesso si rivolge alla Corte dei Conti per quella ad interim (il 17 agosto) del segretario generale Maurizio Borgo.
Il 'disegno' stando, all'esposto cautelativo di Falduto - predisposto dalla collega Luigia Ferrò- sarebbe quello per cui "gli avvocati interni, unici in tutta la Regione a poter essere nominati reggenti, sono stati volutamente obliterati (perché non allineabili???)". Così come in tutte le altre controffensive (del COA, degli avvocati interni e dell'Unaep) alla reggenza affidata a Borgo, è sottolineato come l'attuale segretario generale della Regione "non è iscritto nell’elenco speciale avvocati e né è iscrivibile, atteso che attualmente è Dirigente del Segretariato Generale, quindi esercitante funzioni amministrative", e dunque non potrebbe essere il coordinatore. Inoltre, ci sarebbe il "conflitto", perché già dirigente "esercitante funzioni amministrative esecutive dell’indirizzo politico".
La novità nell'esposto è la contestazione al "reclamo" della Regione (ad opera dell'Avvocatura dello Stato) nella parte in cui si motiva l'individuazione del reggente per evitare il blocco dell'attività dell'avvocatura. Nell'esposto Falduto non bada a formalismi: "Allora, se danno ci sarà, dovrebbe essere il Presidente la causa prima del 'grave danno all’Amministrazione', dovrebbe essere il Presidente la causa prima dell’inottemperanza all’ordine del Tribunale; dovrebbe essere il Presidente la causa prima - si legge ancora nell'esposto- dell’indecisione (non della paralisi, si stia bene attenti, perché gli avvocati interni, a contraltare di quello che l’Amministrazione sta realizzando, stanno lavorando, come al solito, anche coloro che sono in ferie, ovviamente sui fascicoli già in carico)". Anzi, viene contestato a Borgo di non stare "effettuando alcuna attività effettiva all'interno dell’Avvocatura, in particolare per quel che concerne la distribuzione\ripartizione del nuovo contenzioso, che quindi si sta accumulando), né stia firmando alcunché". Dove sarebbe il danno? "L'omissione di qualsivoglia attività dell’avv. Borgo (e già prima del predecessore sospeso avv. Giungato) con riguardo ai già predisposti decreti di ripartizione, tra gli avvocati, sia degli importi recuperati (su condanna alle spese, e qui il decreto deve solo essere inoltrato al Dipartimento al Personale, per la liquidazione) e degli importi dovuti per le cd. “propine” per i due trimestri 1° e 2°\2020, sta di fatto impedendo - si legge nell'esposto cautelativo- che agli avvocati in servizio venga corrisposta una componente già maturata dei propri emolumenti; per tale profilo, stanno per essere predisposti gli atti giudiziari, cui conseguirà l’ovvia condanna anche al pagamento degli accessori, in disparte ad oggi il danno attuale, pendente, che ogni singolo avvocato sta immotivatamente subendo per effetto del voluto".
Fin qui la posizione dell'avvocato interno della Regione. Lo stesso Falduto ha fatto riferimento ad un incontro convocato oggi dallo stesso Borgo con i legali regionali. Non è escluso che ci possano essere stati segnali distensivi. Almeno queste erano le indicazioni prima dell'incontro.
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