“La prevenzione nel nostro territorio è un fattore di cui si discute poco, ma che rappresenta invece un elemento strategico per la sanità calabrese. Il Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025 contiene un esplicito giudizio “non ottimale” alla voce prioritaria LEA Screening Oncologici, situazione aggravatasi ancor di più nel periodo pandemico. I dati delle attività confermano la difficoltà di garantire un’adeguata offerta di prevenzione anche per la conformazione della Regione che non consente di raggiungere facilmente i punti prelievo e di erogazione delle prestazioni. Proprio questi risultati hanno penalizzato la Calabria in sede di tavolo Adduce, ma in questo campo il fattore tempo è fondamentale: si rende necessario definire subito un Piano d’azione analitico all’interno del quale riprogrammare le attività di screening".
Lo scrive, in una nota, il Vicesindaco con delega alla salute e Presidente dell'Assemblea regionale Pd, Giusi Iemma.
"Nel Piano regionale, sono state individuate due nuove modalità di prelievo con gli Screening domiciliari per Cervice e per Colon Retto, consegnando ai residenti più lontani dai centri sanitari, i kit per l’auto-prelievo dell’HPV e delle feci. Se davvero implementata e valorizzata, questa sarebbe una valida alternativa rispetto agli screening tradizionali che registrano scarsa affluenza, specie quelli del colon retto praticamente assenti nel territorio dell’Asp di Catanzaro, nonostante si stia parlando del primo tumore in Calabria per incidenza. Alla stessa Azienda sanitaria provinciale ho chiesto di poter conoscere i programmi di screening attivi a Catanzaro e avviare un confronto istituzionale. E’ necessario garantire un coinvolgimento attivo ed operativo dei medici di medicina generale, delle farmacie, delle associazioni di volontariato, degli enti territoriali, affinché ogni fase di questa complessa macchina possa realmente funzionare.
Ma è riguardo allo screening della mammella che bisogna concentrare la massima attenzione: nonostante sia contemplato nel Piano regionale di prevenzione, l’ASP di Catanzaro non possiede alcun mezzo mobile di mammografie che oggi sono in quasi tutte le realtà datati. Eppure, nel territorio della nostra ASP sono in funzione attrezzature di ultima generazione che permettono l’accuratezza diagnostica necessaria soprattutto per gli esami di screening in assenza di visita senologica e di ecografia. La strada da seguire, quindi, è quella di rafforzare la sinergia tra i servizi sanitari attraverso convenzioni con la radiologia del Pugliese-Ciaccio, dove ha sede anche la Brest Unit, con l’Università Magna Graecia e, se fosse necessario, con tutti i centri dotati di moderne attrezzature convenzionati. Una collaborazione che, alla luce anche della nuova Azienda Dulbecco, deve rappresentare il modello operativo a cui ispirarsi, come si è già avuto modo di evidenziare nell’iniziativa da me promossa, in occasione della Festa della Donna, sul tema della medicina di genere. L’appello, quindi, è quello di costruire una rete più attiva e consolidata, per fare in modo che anche sugli screening oncologici i calabresi non siano lasciati soli e che, al tempo stesso, non si disperda il contributo di tanti validi professionisti della nostra sanità”.
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