di GIOVANNA BERGANTIN
Toccherà al Ministero della Salute, su richiesta di quello dell’Istruzione, garantire e rafforzare il collegamento tra le Scuole e le strutture Sanitarie pubbliche che, mediante una rete di referenti COVID-19 dei Dipartimenti di Prevenzione, risponderanno alle emergenze. Lo stabilisce il “Protocollo d’Intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di Covid 19”, sottoscritto stamattina al Ministero da parte dei Sindacati Nazionali. (SCARICA QUI IL PROTOCOLLO D'INTESA SULLE REGOLE PER LA SICUREZZA)
Gli Istituti Scolastici oltre ad applicare le indicazioni stabilite dal CTS, secondo l’indice di contagio, formeranno il personale, informeranno tutti i target di riferimento sulle modalità organizzative disposte e vigileranno che si applichino correttamente. Ingressi e uscite degli studenti verranno disciplinati così anche gli accessi consentiti a genitori e visitatori. Con un cronoprogramma ben definito verranno stabilite la pulizia giornaliera e l’igienizzazione periodica di tutti gli ambienti e fissate le principali disposizioni di natura sanitaria per l’igiene personale e la gestione di spazi comuni.
Sta al Dirigente scolastico valutare l’opportunità di rimodulare le attività didattiche nelle aule, eventualmente alternando le presenze degli studenti con lezioni a distanza, in modalità didattica digitale integrata. “Si tratta di un altro importante passaggio in vista della ripresa di settembre”, commenta Mimmo Denaro della FLC CGIL regionale. “Il Protocollo, anche se da solo non basta, definisce alcuni aspetti importanti, come i presidi sanitari di riferimento alle scuole e il medico competente che consentono di stabilire e velocizzare protocolli di intervento emergenziali anche nel caso di lavoratori in condizioni di fragilità. Prevista,poi, l’opportunità di svolgere test diagnostici volontari e gratuiti per tutto il personale del sistema scolastico. Bisogna però ancora ben capire come avverrà in pratica. Anche se, durante un recente incontro, la Regione Calabria ha annunciato che intende per l’ultima settimana di agosto sottoporre al test il personale delle scuole. Premesso che la scuola, per la gestione del prossimo anno scolastico (che partirà in Calabria il 24 settembre, ma il personale prenderà servizio il 1 settembre), sconta ritardi pregressi, ritengo vadano attuati i protocolli di prevenzione e combattuto il virus con gli strumenti a disposizione”. Ma il vero punto distintivo è la necessità di ulteriore personale nelle scuole, ribadita in più momenti dal Sindacato durante questa lunga estate post-Covid. Perciò le regole condivise vengono accompagnate da altri provvedimenti, che già da mesi sono sui tavoli di discussione.
Di questi giorni, l’ordinanza che stabilisce i criteri di ripartizione delle risorse, previste dal decreto Rilancio, per l’anno scolastico 2020/2021 (Allegato 2) per l’organico aggiuntivo necessario alle scuole per la ripresa delle attività. Si tratta per la Calabria, di un budget di 79.275.047,92 Euro, assegnato “per il 50% sulla base del numero degli alunni presenti al sistema informativo del Ministero, come comunicato dalla competente Direzione generale e, per il rimanente 50%, sulla base delle richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali”.
Toccherà alle Scuole dar seguito alle operazioni successive. Si tratta, comunque, di assunzioni temporanee per il personale scolastico, docenti e ATA. Inoltre, la ministra Azzolina ha chiesto al MEF, per il prossimo anno, 80 mila nuovi posti per immissioni in ruolo che saranno suddivisi equamente tra graduatorie Gae e Concorsi ordinari e straordinari. “Per la certezza di questa operazione bisognerà attendere fine mese – spiega il segretario regionale FLC CGIL – Noi siamo per una apertura delle scuole in presenza e in sicurezza e siamo dell’idea che bisogna potenziare gli organici e investire sulle strutture. La didattica a distanza merita, poi, un ulteriore approfondimento. Il personale aggiuntivo utilizzato nelle Scuole, fermo restando che dobbiamo avere un quadro chiaro del monitoraggio regionale, è materia di confronto sindacale, per cui ci sarà una grande attenzione non solo sui numeri”. Sulla possibilità del decreto Rilancio di derogare al numero di alunni per classe “stabilito in rapporto con le strutture, in Calabria la vedo improbabile” dichiara Denaro, “ perché, a riguardo gli Enti Locali, con poche risorse, si trovano ad affrontare tante problematiche non facili, dalle mense agli spazi disponibili, dagli scuolabus a interventi su strutture e arredi da sostituire”. Per i trasporti pubblici, poi, “la questione è in alto mare, anche se l’Assessore regionale Catalfamo aveva parlato di potenziamento delle linee di trasporto regionali, ovviamente rapportato agli orari delle scuole”.
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