A chiederlo è il consigliere regionale
Francesco Pitaro, che aggiunge: «Cosa è cambiato dal 5 gennaio, ovvero da quando il presidente Spirlì ha emesso un’ordinanza con cui ha disposto per le scuole superiori la sospensione delle attività scolastiche in presenza e l’attivazione della didattica a distanza
dal 7 al 31 gennaio 2021? Tra le motivazioni del provvedimento figurano “non tanto il possibile contagio all’interno degli istituti nei quali si adottino pedissequamente le misure di prevenzione previste, quanto la movimentazione delle persone che ne deriva, i possibili assembramenti nei pressi delle istituzioni scolastiche e nelle principali aree cittadine di fruizione dei mezzi di trasporto e, più in generale, il cospicuo aumento della legittima circolazione delle persone fisiche (popolazione studentesca, docenti, personale, familiari, addetti ai servizi) all’interno delle aree urbane”. Dunque, in che modo negli ultimi 20 giorni si è ovviato a tale problematica? Cosa è stato fatto per consentire ai ragazzi di tornare, com’è giusto che sia, tra i bianchi di scuola in piena sicurezza senza incorrere nel rischio di contagiarsi e di contagiare la propria famiglia?». Continua Pitaro: «Si tratta di una criticità che non può essere affrontata alla leggera, perciò si spera di avere dalla Giunta regionale le opportune rassicurazioni. Non basta solo "sperare” che il rientro a scuola non sia catastrofico sotto il profilo della curva epidemiologica. Esattamente come avvenuto a ottobre, quando, in assenza di un piano anti-Covid, le scuole superiori calabresi sono state chiuse dopo appena un mese dall’inizio delle attività scolastiche, pur avendo avuto ben sei mesi per organizzare la ripartenza in sicurezza.
“Il virus - conclude il consigliere regionale - non ha rallentato la sua corsa, sebbene si stia profilando in queste ore la possibilità che la Calabria passi in zona gialla.
Lunedì prossimo si dimostri che il sistema dei trasporti funziona e che si è in grado di fare tesoro delle insufficienze e approssimazioni del passato».