Scuola. La preside dei Comprensivi di Vibo Marina e Ricadi, Salvia: "Ripartiamo con i colori della didattica"

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images Scuola. La preside dei Comprensivi di Vibo Marina e Ricadi, Salvia: "Ripartiamo con i colori della didattica"
La preside Maria Salvia con lo staff dell'Amerigo Vespucci di Vibo Marina

"I sacrifici, l’impegno e la condivisione delle responsabilità con collaboratori e genitori per tornare in classe"

  28 settembre 2020 10:10

di GIOVANNA BERGANTIN

Si ricomincia, la scuola si è rimessa in moto, ma, si sa, gli esami non finiscono mai. Dopo la lunga interruzione estiva e quella dovuta al lockdown, la Scuola calabrese riparte con la sua ampia offerta formativa dedicata ai piccolissimi, ai giovani  e anche agli adulti. Per molti mesi, tutte le Istituzioni interessate hanno discusso ed elaborato linee guida, memorandum e protocolli che ora entrano nel vivo. Un impegno enorme il cui risultato non è affatto scontato. Adesso il punto chiave sta soprattutto nel rispetto delle norme di prevenzione, perciò servono prudenza e rigore, tanto buon senso e un atteggiamento responsabile da parte di tutti, nessuno escluso.

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Aulamusica post covid all' Amerigo Vespucci di Vibo Marina

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L’effetto è un ripensamento dei paradigmi a cui eravamo da sempre abituati. Va in archivio l’organizzazione consolidata delle abituali attività scolastiche, fatta di spazi convenuti, dei tempi quotidiani e settimanali, della ordinaria mobilità degli studenti. Entra in scena l’entrata scaglionata, il tutti in fila con la sacca sulle spalle e un braccio avanti per misurare la distanza e non incontrare il compagno che precede. E già, perché, almeno per un altro anno, è sospesa la Scuola col suo primo giorno fatto di saluti sbracciati fin in fondo al corridoio,  strette di mano e “dammi il cinque”, baci e pacche sulle spalle a volontà.

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L’era Covid ha bandito l’eccitante schiamazzo e le adunate nei corridoi, il compagno di banco e la collega dell’ora di strumento e canto, gli amici degli incontri abituali in cortile, della ricreazione e della mensa, l’andirivieni per classi e corridoi a caccia di scherzi barbini che ritornano in mente, come la prima pagina del libro delle elementari. Un piccolo mondo antico da tempi andati che, almeno per ora, farà parte dell’immaginario collettivo planetario. Al momento tutto è saltato, regole e manuali del bon ton che si ricostruiscono e si apprendono velocemente e che faranno parte dell’anno sc. 2020-21. A patto, però, diciamo noi, che si riesca a scongiurare la “casalingazione” della Scuola e dal “via libera tutti in classe” quest’anno non si passi, un po’ compressi dalle difficoltà, a un “tutti in Meet per un video saluto con compiti e lezione”.

E per tenerci aggiornati cerchiamo la Scuola di oggi nella testimonianza della Preside Maria Salvia, già abituata alle sfide e che in questi mesi, nonostante i tanti problemi, si è spesa con docenti e collaboratori per il ritorno in classe dei suoi alunni e alunne che frequentano il Comprensivo “A. Vespucci” di Vibo Marina con uno “Spazio 0-6” e i plessi di Bivona, Longobardi, Portosalvo e De Maria, insieme al Comprensivo di Ricadi con i plessi di Brivadi, Santa Domenica, S. Nicolò e Spilinga.

“La scuola non può essere uno spazio di semplice cura e intrattenimento, ma è luogo di insegnamento/apprendimento per gli alunni - premette la preside – con quello che gli Enti Locali hanno potuto  dare, io ho rimesso su la Scuola. Quest’anno sarà diverso, molto triste perché nelle aule non ci sono più i colori della vicinanza, della stretta di mano, dell’abbraccio, della parola sussurrata all’orecchio del compagno. E’ una scuola senza colore per quello che attiene alla relazione e allo star insieme, però noi ritroveremo il colore con la didattica, con nuove strategie innovative d’insegnamento per allontanare queste assenze e dar agli alunni un’idea di normalità, come ad esempio, ritrovare in classe gli insegnanti dell’anno precedente. Perciò non abbiamo chiesto docenti dell’organico aggiuntivo” spiega la preside Salvia come ha organizzato la ripartenza delle lezioni.

“Intanto abbiamo rimodulato il tempo scuola con unità di 45 minuti togliendo anche la rigidità dell’orario per una maggiore stabilità del docente e mobilità dell’alunno, non fisica ovviamente, ma intellettiva. Puntiamo molto sull’educazione, ma anche sull’istruzione, infatti il curricolo sarà essenziale, cioè andremo a recuperare esclusivamente i saperi irrinunciabili. Per l’incertezza della situazione procederemo passo passo, - dice la preside- essenzializzeremo il curricolo con possibilità di recupero e/o potenziamento ai bisogni formativi degli alunni. Adotteremo anche una didattica digitale integrata, preparando pacchetti didattici in attività asincrona. In sintesi i pilastri di questa azione sono la continuità didattica ed educativa”.

Per poter offrire continuità educativa agli alunni senza sdoppiare le classi con quei cambi, difficili da capire, soprattutto nelle classi finali, la dirigente Salvia porta a 24 i moduli orari per gli insegnanti. Ma allora, anche il vecchio orario andrà in soffitta? “Con questa organizzazione abbiamo risolto un grande problema che garantisce sia continuità didattica che di apprendimento – spiega Maria Salvia -  L’orario verrà disposto per Dipartimenti con Unità didattiche interdisciplinari e ci sarà un quadro orario programmato tra i due dipartimenti, quello umanistico e quello scientifico che contengono le varie discipline. La progettazione comune dei dipartimenti, poi, consente uno scambio tra i docenti e fa si che il fil rouge del sapere non si interrompa. Così nelle classi con molti alunni lo studio verrà  ottimizzato senza sconvolgimenti per i gruppi”.

Edilizia scolastica e ricerca di nuovi spazi sono senza dubbio un problema comune di molte scuole. “A Ricadi ho ottenuto una ex scuola ristrutturata dove ho sistemato sette classi della media, a S. Domenica  c’è una struttura nuova perciò partiamo alla grande – dice la preside Salvia - A Vibo Marina ho dato fondo a tutta la mia creatività e con collaboratori, docenti e genitori abbiamo organizzato le classi nei blocchi della struttura non interessati dagli interventi di ristrutturazione. Appena arriveranno i banchi monoposto da 40 cm ottimizzeremo meglio gli spazi”.

La preside Salvia smentisce la facile ironia dei banchi con le rotelle che sottolinea si chiamano “sedute innovative”.”Le ho già utilizzate per un progetto europeo che richiedeva di lavorare in gruppi e spostarsi, cambiare, seguendo specifici obiettivi pedagogico -didattici e secondo le attitudini e i talenti degli alunni. Perciò ho richiesto sia banchi monoposto che le sedute innovative, anche se per i bambini mancini bisogna cambiare il verso dello scrittoio ”. In merito ai tempi di arrivo degli arredi, la Preside minimizza il problema “ le Scuole avevano molti banchi che hanno sistemato seguendo i nuovi protocolli di distanziamento”.

“Con l’organico si hanno difficoltà perché, nonostante tutto, diminuisce con il decremento degli alunni. Noi lo abbiamo mantenuto perché il numero di alunni  è invariato, ma spesso ci troviamo a dividere l’orario dei docenti con altre scuole. Inoltre, abbiamo necessità di altri collaboratori per garantire la sorveglianza, e quest’anno sarà più impegnativo”.

Ci saranno, poi, tutte le altre disposizioni da seguire e da ottemperare, l’utilizzo delle mascherine per i più piccoli e per i bimbi disabili, non sarà così semplice.

“Stanno arrivando mascherine e igienizzanti, abbiamo sistemato la segnaletica e predisposto l’organizzazione generale, acquistato il kit per la raccolta differenziata di rifiuti speciali. Ho ricevuto la richiesta di istruzione parentale per alunni fragili. La scuola sarà vicina, abbiamo gli strumenti per fare le video lezioni e la disponibilità dei docenti. Per i bambini con disabilità utilizzeremo tutti i protocolli, ma solo il buon senso ci aiuterà – la voce decisa della Preside Salvia flette, si piega – qui siamo scoperti, il re è nudo. Mancano ancora dei docenti specializzati di sostegno, spero arrivino”.

La tensione, la fatica e l’impegno profuso riflettono la speranza che tutto questo gran lavoro, con le conseguenti assunzioni di responsabilità condivise con docenti e collaboratori, consenta di rimanere a scuola. Confessa Maria Salvia. “Ad un certo punto ho smesso di leggere, mi sono dedicata a costruire la Scuola e non mi sono più fermata, neanche quando mi sono rotta un piede. Spero di aprire e continuare perché i nostri bambini aspettano con ansia di tornare tutti insieme a scuola”.

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