«Il futuro dell’area su cui oggi sorge la scuola elementare della Maddalena si poggia su parecchi errori amministrativi e burocratici dell’amministrazione comunale
Già in seguito al sopralluogo effettuato dalla Soprintendenza nel 2018, a cui Cambiavento partecipò, iniziarono quelle che appaiono, a voler essere buoni, delle “provvidenziali distrazioni” da parte del Comune. In seguito a quella visita, la Soprintendenza, con una pec, spiegò chiaramente come l’immobile sia sottoposto a tutela ai sensi del Codice sui Beni Culturali per la sua vetustà e chiarì che “…qualsivoglia intervento e/o cambio di destinazione d’uso si voglia attuare da parte di codesta Amministrazione Comunale, dovrà essere preceduto da tutta una serie di indagini, da assentire preventivamente, non solo di carattere statico ma anche di carattere storico-stratigrafiche e documentali...”».
È quanto scrive in una nota stampa il movimento Cambiavento.
«A quella chiarissima lettera ufficiale, siglata dai dirigenti del Ministero, il Comune di Catanzaro non ha dato alcun seguito, anzi ha proseguito nel suo percorso ignorandone esplicitamente il contenuto. La scelta amministrativa e politica, è evidente, era quella di intercettare a tutti i costi un finanziamento vincolato ad un uso specifico – le residenze per le Forze dell’Ordine – indipendentemente dai vincoli normativi e soprattutto senza alcuna idea reale per lo sviluppo dell’area: «Va bene tutto, basta che prendiamo i soldi», dev’essere stato il ragionamento del sindaco Abramo e della sua maggioranza. Un’operazione condotta con arroganza, infischiandosene delle regole e della voce delle associazioni e dei consiglieri di Cambiavento», prosegue il movimento che poi aggiunge: «Un’impostazione per nulla condivisibile, sia dal punto di vista politico che da quello amministrativo, che mette in evidenza però il carattere propagandistico di tutto ciò che il sindaco e i suoi hanno portato avanti nei 20 anni al potere. La stessa che ha caratterizzato il percorso per l’accesso a tante altre sovvenzioni (Cis, Agenda Urbana, Pnrr)».
Infine, l’analisi sulla procedura introduce un nuovo elemento: «Ma ancor più grave è ciò che sta avvenendo in questi giorni: grazie all’attività dell’associazione Italia Nostra, infatti, la Soprintendenza ha ribadito nuovamente come sul bene sussista il vincolo per la vetustà dell’immobile e soprattutto ha dichiarato ufficialmente di non aver mai ricevuto alcun progetto dal Comune su cui avviare la propria attività di verifica e controllo. Una “distrazione” a cui il Comune ora pare voler porre rimedio con un altro pasticcio e cioè l’invio al Ministero della richiesta tardiva di verifica sui vincoli sussistenti (pec del 14 febbraio scorso). Un’azione dalla quale, a cascata, potrebbero scaturire conseguenze gravi per il Comune stesso dal punto di vista erariale, amministrativo e sociale. Un potenziale danno enorme che Abramo lascia in eredità a chi gli succederà, un’altra delle tante criticità che il prossimo sindaco dovrà affrontare e risolvere dopo i disastri dell’attuale amministrazione».
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