Scuola Mazzini, Veraldi: “Esempio di degrado e incompiutezza”

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  22 marzo 2022 07:54

“La Mazzini era una delle scuole medie più note e frequentate della città. Era istituzione del sapere e autentico pezzo di storia del capoluogo, ma che da anni ormai è ridotta alla condizione di un ‘mezzo rudere’.
Un edificio vetusto, abbandonato al suo destino, che necessiterebbe dunque di un’ampia ristrutturazione.
Intervento che il Comune, ente pubblico preposto a farsene carico, aveva per la verità avviato, annoverandolo tre anni addietro, fra le priorità di Agenda Urbana promettendo tra progettazione, realizzazione, gara e lavori, la consegna entro il 2023”, scrive Stefano Veraldi. 


“Ma la fotografia di oggi è sotto gli occhi di tutti, tutto in stallo, come dal 2016. Confidiamo quindi in “agenda urbana” che non a caso, continuerà ad essere un autentico caposaldo anche della politica di coesione, in particolare degli interventi cofinanziati dal FESR. Questo risulta evidente dalla lettura congiunta della proposta di regolamento generale sulla politica di coesione 2021 – 2027 e di quella inerente al nuovo regolamento sul FESR (che disciplina anche il Fondo di Coesione). Il nostro Sindaco, abile però nel nascondere la polvere sotto il tappeto, durante una sua “epica” intervista, punta il dito contro il Ministero e contro la precedente autorizzazione del Provveditorato Opere Pubbliche tirando in causa la questione fibre. Omette però di dire che la vera causa del fermo lavori è il fallimento dell’impresa appaltante e che, il Ministero erogante della prima tranche del 5% ne ha richiesto la restituzione”, scrive ancora Stefano Veraldi.

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“Tra il dire e il fare di Abramo, però, c’è di mezzo il mare come recita un vecchio adagio.
E allora ecco che dopo lo start del lavori e la prima consegna prevista per la fine dell’anno domini 2016, tutto si è ‘arenato’.
Niente stati di avanzamento.
Nessun progresso. Nulla di nulla, insomma. Solo sporcizia che si accumula in una sorta di cantiere abbandonato e habitat ideale per la proliferazione di erbacce.
Una situazione inaccettabile, e, per giunta potenzialmente pericolosa che si trascina tra l’indifferenza generale, nonostante i miei esposti a sua Eccellenza il Prefetto e all’ufficio igiene ambientale. Lo scenario che ne viene fuori è desolante, poiché dipinge una sorta di deposito fantasma che da scuola d’eccellenza si è tramutato in ricovero per cani e gatti randagi ma anche ‘paradiso’ di insetti, uccelli e perfino piccoli rettili.  Una specie di zoo improvvisato, a due passi da abitazioni e da una strada secondaria ma molto frequentata da bambini e anziani”, continua. Per poi concludere:
“Situazioni di degrado e incompiutezza che purtroppo hanno caratterizzato negli ultimi 25 anni Catanzaro. E la Mazzini oggi è un esempio, tra tanti, di infrastrutture mai realizzate”.

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