Da lunedì elementari e medie, a seguito della decisione del Tar sull'ordinanza regionale di Spirlì, riprenderanno la didattica in presenza. Ma a Catanzaro crescono le perplessità fra i genitori
09 gennaio 2021 16:48Dopo il decreto del presidente del Tar che ha sospeso l’ordinanza regionale del 5 gennaio nella parte in cui era disposta la didattica a distanza nelle scuole elementari e medie fino al 15 gennaio, a partire da lunedì gli alunni dovranno tornare in classe. O almeno dovrebbero. La decisione del giudice amministrativo pur se arrivata accogliendo un ricorso di alcuni genitori ne preoccupa parecchi altri.
A Catanzaro, soprattutto nel quartiere Lido, avanzano i timori in vista della ripresa di lunedì 11 gennaio. Il dott. Celestino Terranova dice: “Non manderò i miei figli a scuola. Questo perché i contagi stanno aumentando e inoltre non si è proceduto allo screening precedentemente previsto”. In effetti, è la seconda volta che il Tar interviene sulle ordinanze regionali di sospensione della didattica in presenza. La prima era stata la numero 87 del 14 novembre scorso. Fra i punti di quel provvedimento regionale c’era: “l’offerta dello screening gratuito, mediante tampone rapido antigenico, ai genitori degli alunni che frequentano la scuola primaria e la scuola dell’infanzia, da effettuarsi a cura della Aziende Sanitarie Provinciali, secondo le indicazioni e le priorità fornite dall’Unità di Crisi Regionale ai Dipartimenti di Prevenzione e con il coinvolgimento dell’ufficio Scolastico Regionale”.
Ebbene, Terranova spiega: “Lo screening non è mai stato effettuato. Risultano contagi in aumento nell’area Sud della città e nelle vicinanze come Borgia. Prima di far tornare in classe i nostri figli è necessario essere tutti più sicuri adottando lo screening come era stato previsto. Si utilizzino questi giorni per evitare nuovi guai”. “Personalmente – aggiunge Terranova-, ero d’accordo con lo spirito dell’ultima ordinanza del presidente facente funzioni di rinviare il rientro in classe degli studenti: è evidente che non si è pronti e i rischi in queste ultime settimane stanno aumentando”. (g.r.)
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