Se la cultura trova canali alternativi in città: a Catanzaro il primo 'open mic' di poesia libera

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Da sinistra: Giorgia Boccuzzi e Beatrice Occhini

L'appuntamento, ideato da Giorgia Boccuzzi e Beatrice Occhini, ha registrato un'ottima risposta di pubblico alla sua prima serata e sarà replicato questo venerdì, 17 novembre.

  16 novembre 2023 11:27

di ANNA TRAPASSO

Seppur lentamente e per mano di pochi coraggiosi, creativi e appassionati, Catanzaro sta crescendo culturalmente e lo sta facendo non solo nei luoghi tradizionalmente deputati alla cultura e allo spettacolo, quali teatri e musei, quanto più nei luoghi di aggregazione sociale privati e aperti al pubblico, quali circoli, spazi, locali serali e notturni. 

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La tanto blaterata movida in città, difatti, non si compone di solo chiasso e alchool, vi sono piccoli tasselli di un mosaico ben più complesso della banalità del termine che lo definisce  - "movida", per l'appunto - che uniscono ad un buon calice di vino ed una chiacchiera con amici il sapore della cultura, della novità, dello spettacolo trasversale, della libertà.

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Uno di questi è l'open mic organizzato da Beatrice Occhini e Giorgia Boccuzzi in città.

L'idea di fondo del progetto? "Vivere le parole come cariche ben piazzate ed in attesa di detonazione".

Mai esistito un "open mic" a Catanzaro prima d'ora. Di cosa si tratta? Accade che, di sera, generalmente dalle 21 in poi in un locale del centro storico, ci si ritrovi a microfoni aperti a declamare una poesia, leggere pensieri, trovare il coraggio di aprire agli altri le proprie pagine di diario segreto, dare fiato al proprio stream of consciousness abbattendo le barriere dell'imbarazzo, dell'introversione. 

Letteralmente,  Open Mic significa proprio “microfono aperto” ed è uno spettacolo dal vivo in un locale dove, previa iscrizione alla serata, artisti di qualunque esperienza possono sperimentare il proprio "materiale" davanti ad un vero pubblico, con o senza palco. Che sia comicità, musica o poesia. Quello di Giorgia e Beatrice a Catanzaro è un open mic di poesia. 

Al mondo ne esistono di celebri (sopratutto nei paesi anglofoni) presso comedy club, ma molto più comunemente gli open mic possono essere organizzati in altri luoghi tra cui il retro di un bar o un pub, una stanza messa a disposizione da qualcuno.

Molti artisti oggi affermati si sono formati proprio grazie agli open mic, dove hanno avuto l’opportunità di proporre i loro nuovi pezzi ed osservare la reazione del pubblico non pagante.

A Catanzaro, il primo open mic di Giorgia e Beatrice si è tenuto qualche settimana fa da WhyNot, una vineria del centro, in via XX Settembre, ma a porte aperte tant'è che fuori dal locale si è creato un capannello di attenti ascoltatori. 

"Teste moleste" (questo il nome della serata) replicherà questo venerdì 17 novembre, stessa location, stesso orario (le 21) e anche stavolta accompagnato da un live, stavolta quello di "Quello Sporco Duo" (Francesco Villari, scrittore e voce narrante e Peppe Porcino aka Elmore Penoise, autore delle musiche): una branca delle Autoproduzioni Appese, un collettivo di libero pensiero e libera scrittura nato nel 2006 e con sede a Reggio Calabria. 

Teste Moleste è poesia in dialogo con il pubblico, perché aperta, libera e indipendente. È un incontro con tutte le teste e i testi che hanno voglia e bisogno di esprimersi, condividere e anche solo ascoltare. 

Queste le regole: 4 minuti a testa, nessun oggetto di scena (solo voce e corpo!), testi originali e soprattutto no razzismo e sessismo. Tutti possono partecipare: la lista per iscriversi al microfono apre 20 minuti prima dell’evento ma ci si può prenotare su WhatsApp al n. +39 349 534 1110 (Beatrice)

Dunque aprite i vostri cassetti segreti, rispolverate i vecchi diari e poesie inedite. Quei blog mai pubblicati, quei versi a cui è mancato il coraggio. E' arrivato il momento. Un calice di vino, un respiro profondo, e via dal cuore quelle parole che non avevano mai trovato voce finora. Ci si sente liberi. E leggeri. 

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