Se la matematica è sentimento: oggi per Gutenberg XIX l'incontro con Maurizio de Giovanni e "L'equazione del cuore"

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images Se la matematica è sentimento: oggi per Gutenberg XIX l'incontro con Maurizio de Giovanni e "L'equazione del cuore"

  23 maggio 2022 19:04

"L'equazione del cuore" è il libro di Maurizio de Giovanni presentato online questo pomeriggio per Gutenberg XIX Fiera del libro, della multimedialità e della musica, ai ragazzi del Liceo Scientifico L. Siciliani, Liceo Classico-Artistico Morelli Colao di Vibo Valentia; Liceo Scientifico Volta di Reggio Calabria. 

A chi in prima istanza gli abbia chiesto se già il titolo -L'equazione del cuore- sia un ossimoro, lui ha risposto un secco 'no': "La matematica è un sentimento. Un sentimento di ricerca di codici, di ordine, di punti fermi, ed è un sentimento forte e appassionato di interpretazione della realtà. Se correttamente insegnata, la matematica può validamente appassionare i ragazzi perché è un modo di sostenere la fantasia".

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Maurizio de Giovanni, moderato dal prof. Nicola Chiriano, ha un'idea interessante e affascinante del mondo dei numeri, della loro materia d'indagine e della mente di chi li pratica. Ma anche del suo mestiere, scrivere: "Potrei benissimo farne a meno -dice- mentre di leggere non smetterei mai". 

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"La matematica è sfortunata, viene imposta ai ragazzi nel momento della vita in cui sono meno predisposti. -afferma De Giovanni-  E poi, la matematica come si dice a Napoli "non si può apparare": o la sai, o non la sai. Nelle altre materie, storia, italiano, arte, filosofia, e in tutte le materie basate su concetti interpretabili, possiamo sistemare tutto con una parola, con una deduzione, con un collegamento, con un sorriso, sviando il discorso in maniera innocente. Con la matematica, invece, non c’è scelta. E questa è una cosa che ai ragazzi dà un senso di oppressione. La matematica ci pone una serie di steccati nei quali ci si sente un po’ rinchiusi, di essa se ne risente come di una imposizione. In realtà sono qui per dirvi che non è così. Se un individuo si accosta alla matematica quando non sarà interrogato, scoprirà che la matematica è umanissima, è il tentativo disperato e profondamente umano di trovare delle regole all’interno del caos. Un modo molto vago, molto diretto e sofferente, di trovare qualcosa che ci renda comprensibile e prevedibile la consecuzione degli eventi. È una cosa "bella bella" e affascinante, che a volte riesce e a volte no. Ed è per questo affascinante, e a volte no".

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Il dibattito si fa subito interessante per gli studenti e i docenti online, e le domande non tardano ad arrivare. De Giovanni risponde a tutto, soffermandosi, poi, sull'ambientazione del libro: "A me serviva una città con la solitudine. Napoli tutto può offrire tranne la solitudine, la privacy. Non abbiamo silenzio, spazi riservati, ne siamo sprovvisti. Ho perciò cercato e trovato questa città immaginaria del centro nord d'Italia, nell'alta Emilia o bassa Lombardia, che avesse una importante dipendenza da una grossa azienda, come Parma, Treviso". 

Ma anche sul ruolo dello scrittore...e del lettore: "Lo scrittore scrive fin dove vede, quando scrive "fine" è perché oltre non ha visto nulla. Il lettore, invece, quando chiude il libro, per un attimo scrive la pagina mancante, quella che lo scrittore non ha visto. E' questo il compito del lettore, scrivere oltre il finale".

In conclusione, de Giovanni ha regalato al suo uditorio anche una chicca, una notizia inattesa che -per dirla con Chiriano- è stata un vero e proprio spoiler: "L'equazione del cuore" diventerà un film con Alessandro Gassman. Un Gassman che, assolvendo al compito del buon lettore, ha avvisato: "Dopo la fine, metto un'altra scena", con grande gioia dello scrittore. 

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