di ROSA GREMBIALE*
Buongiorno. Il mio modesto parere, per quanto possa servire, è che l’università è sempre stata nel centro di Catanzaro, ma i politici ed i cittadini catanzaresi hanno fatto di tutto per allontanarla. La miopia che da sempre caratterizza il popolo catanzarese e quindi i politici che sono in grado di esprimere, non ha fatto comprendere la grande risorsa economica, oltre che culturale, rappresentata dall’Università. Una risorsa positiva per tutto il territorio.
I medici ospedalieri hanno avversato l’università ancor prima che nascesse come sede autonoma. Solo pochi primari dell’epoca la difendevano nelle sedi opportune. Il senatore Alberti, il dott. Concolino e pochi altri, da contarsi sulle dita di una mano. Per la maggior parte rappresentava solo una fonte di “distrazione” di pazienti. Per far credere all’uomo della strada quanto male potesse creare una sede universitaria con la Facoltà di Medicina e Chirurgia, hanno incentrato l’attenzione sull’assenza del Pronto Soccorso. Un PS inutile nella minuscola sede della casa di cura Villa Bianca, divenuta poi Mater Domini, ed impensabile, senza un adeguato numero di personale sanitario e parasanitario oltre che di strutture idonee nell’attuale sede. Non si attiva un PS con un proclama politico. È come se volessi incrementare il PIL del Paese senza conoscere le sue risorse e potenzialità. Basta urlarlo ai social.
Agli occhi ignoranti del popolo del web - la maggior parte - il messaggio del policlinico universitario senza PS passa facilmente. Si, passa facilmente perché l’uomo della strada ignora la reale mission dell’Università nella quale è insita la Facoltà di Medicina e forse lo ignorano anche i politici. Didattica e ricerca sono comuni a tutti i corsi di laurea, l’assistenza nelle Facoltà mediche è funzionale alle prime due. Molti policlinici universitari non hanno il PS, le sedi di Napoli non hanno PS, ma nessuno getta fango sulle prestigiose scuole mediche. Il policlinico di Roma La Sapienza ha un PS gestito solo da medici ospedalieri. La stessa cosa si verifica in moltissimi altri policlinici universitari italiani. Non dimentichiamo poi che nelle sedi accademiche mondiali sono nate le maggiori scoperte scientifiche, quelle stesse scoperte che permettono al medico che opera negli ospedali e sul territorio di poter fare diagnosi e di poter applicare la corretta terapia. Non lo dimentichiamo!
Ma questo cosa importa al cittadino catanzarese e calabrese? Nulla, se non condurlo inconsapevolmente ad un gioco al massacro che finora ha impedito una completa integrazione funzionale università/ospedale nella quale universitari e ospedalieri lavorino - nel rispetto dei propri ruoli istituzionali - a tutela ed interesse della comunità e non del singolo medico. Ci rifletta.
Quando il comune individuò il suolo di Germaneto, il posto era una landa desolata. Solo la grande lungimiranza di un grande uomo, Salvatore Venuta, poteva pensare di realizzare con fondi MIUR e senza un solo centesimo della città e della provincia, un campus universitario all’americana. Purtroppo, la sua morte prematura ha notevolmente ritardato il processo di crescita, che però continua, lento, ma continua. Il cittadino catanzarese solo quando ha visto l’economia di alcuni quartieri precipitare, quando le case nel quartiere Mater Domini ed in altri quartieri limitrofi non si fittavano più, solo quando i negozi frequentati da studenti e docenti avevano perso i grossi introiti, solo allora hanno realizzato la sciocchezza commessa ad opera dei loro rappresentanti politici. Il quartiere più disprezzato dai cantanzaresi, Lido, adesso vive una nuova stagione. Tutto questo grazie alla popolazione studentesca universitaria che lo abita e lo anima.
Pensare di trasferire corsi di laurea in centro è assurdo. Non esistono strutture adeguate, i parcheggi sono inesistenti e la maggior parte a pagamento.
Se si vuole ridare dignità a questa città, non è necessario attirare i corsi di laurea, quanto permettere che gli studenti fuori sede vivano la città in locali di ritrovo, siano essi di svago che di cultura. Concepire un bel centro pedonale vivibile giorno e notte. Ridare bellezza al centro storico, alle sue viuzze, ai suoi palazzi, ai mille scorci di una città dal grande passato culturale. Possibile che la vicina Cosenza non abbia insegnato nulla ai catanzaresi? Era una città con un centro storico in completo degrado. È bastato che i politici dell’epoca- fine anno 60- Mancini, Misasi e poi Principe, avversari, ma fieri cittadini cosentini, facessero in modo da far spostare il naturale percorso dell’autostrada, di far attivare una università - la prima della Calabria - individuandone la sede non in centro ma ad Arcavacata, riqualificassero il centro storico, chiudessero al traffico Corso Mazzini, per trasformare una città decadente in una città moderna,efficiente e viva.
Il mio modesto parere: aiutiamo il potenziamento del campus, sede accademica, facciamolo vivere all’americana con più alloggi per gli studenti e maggiori infrastrutture, banche, negozi, potenziamo le corse dei mezzi pubblici, facciamo che vi siano corse notturne, riqualifichiamo il centro della città - spopolato dai centri commerciali, dove guarda caso hanno interesse i politici catanzaresi, ed allora Catanzaro diventerà la città culturalmente viva che era in passato. Un passato che molti hanno dimenticato. Non sono su più su FB per scelta personale, lo ritengo la versione web di “Novella 2000” e “Cronaca Vera”, per cui ho espresso a lei il mio personale parere. Cordialmente.
*Prof Umg
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736