"La vicenda dei 40 naufraghi messi in salvo dalla Sea Watch e dalla capitana Carola Rackete, lascerà indubbiamente un segno nella storia civile del nostro paese". Ne è convinta la portavoce della Commissione Pari Opportunità –di Legacoop Calabria, Anna Corrado.
"Per quanto si possa essere d'accordo o no con le politiche migratorie del paese, il reato di umanità non è concepibile venga applicato in uno stato democratico come il nostro. La capitana ha fatto una scelta, mettere in salvo vite umane e addossarsi su di lei ogni responsabilità. Nonostante avesse dichiarato lo stato di necessità perché, ribadisco, a bordo erano presenti 40 esseri umani allo stremo, è stata costretta a forzare lo sbarco. Una vicenda -spiega -di cui si discuterà a lungo, ma ciò che mi ha turbato maggiormente, è l'ondata di odio che ha scatenato. Le è stato augurato di essere stuprata e altro che non sto a dire, ma non mi meraviglio di questo vivendo in un periodo dove l'odio è sinonimo di popolarità. Quello che mi destabilizza è che molte manifestazioni di odio avvengano da parte di donne verso un'altra donna la quale ha avuto il coraggio di ribellarsi ad una politica egoista che non guarda in faccia l'essere umano come tale, ma esclusivamente appartenente ad una determinata razza. Al di là dei pensieri personali, dei punti di vista, delle opinioni, non è tollerabile il silenzio su questa vicenda delle donne ministro di questo governo, alle quali chiediamo una chiara e netta presa di posizione".
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