di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Sequestro di armi con pochi precedenti in Italia e fiumi di droga”.
Ad affermarlo è questa mattina Vincenzo Capomolla, procuratore vicario della Procura della Repubblica di Catanzaro durante la conferenza stampa convocata per rendere nota “Secreta collis” l’operazione che al momento è un fermo di indiziato di delitto richiesto dai sostituti procuratori Antonio De Bernardo e Veronica Calcagno da sottoporre al vaglio del Giudice per le indagini preliminari e al contradditorio delle parti per 20 indiziati e complessivamente 40 indagati”.
“Il provvedimento del pubblico ministero – spiega Capomolla - scaturisce dalle considerazioni dell’ufficio di Procura che ha consentito di collegare due organizzazioni criminali operanti sul territorio di Catanzaro e di rilevarne l’operatività relativa alla disponibilità di armi da fuoco, e l’altra di stupefacenti. In riferimento all’associazione legata alle armi parliamo di un’organizzazione di particolare pericolosità in ragione della quantità delle armi rinvenute e ricondotte alla disponibilità delle organizzazioni. Una settantina di armi di alta pericolosità corte e da guerra, fucili mitragliatori di diversa tipologia che evidenziano la pericolosità dell’organizzazione con collegamenti con ‘ndrine non catanzaresi alle quali queste armi erano messe a disposizione occultate in modo attento con una tecnica collaudata per la pronta disponibilità. L’attività di indagine ha avuto avvio dall’investigazione di un soggetto destinatario di un provvedimento restrittivo nell’ambito di “Rinascita Scott” che ha trovato protezione durante la sua latitanza presso uno dei soggetti investigati. La sua latitanza è stata assicurata da esponenti di questa organizzazione che evidenzia la rete che garantisce la protezione di esponenti criminali”.
Dal canto suo, il Questore di Catanzaro Paolo Sirna osserva: “Un arsenale mai visto e sequestrato ai malavitosi e che consente una profonda riflessione in termini di tutela della collettività al fine di mantenere la sana convivenza civile. Un’operazione che pone in essere l’attività tradizionale che si è tradotta in questi anni in arresti, sentenze e indagini approfondite”.
E infine il capo della Squadra Mobile di Catanzaro Fabio Catalano sottolinea che “il sequestro ha pochissimi precedenti a livello regionale e nazionale per il numero, la tipologia e la spiccata capacità offensiva delle armi. Parliamo di Kalashnikov, armi in uso alle forze dell’ordine: Beretta Bm 59, Mp 40, armi militari tenute in ottime condizioni ben occultate in bidoni interrati in una zona extraurbana in contrada Cuturelle difficilmente raggiungibile: un’immensa collina a competa disposizione di questi personaggi dove sono stati sequestrati pure 33 chili di sostanze stupefacenti. Le investigazioni sono state difficoltose perché il territorio che ha suggerito il nome dell’operazione: “Secreta collis” non è di facile accesso, ma i soggetti si muovevano con grande disinvoltura. Monitorando tutto abbiamo proceduto al sequestro e abbiamo atteso l’arrivo di individui che non trovando più le armi non capivano da chi erano state portate vie. Sulla base di queste risultanze abbiamo chiesto il fermo indiziato. Lo spaccio di sostanze stupefacenti era fiorentissimo e rivolto a tutte le fasce di età e avveniva nelle zone di Mater Domini e Gagliano”.
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