“Torna a farsi incerto il futuro dell’area compartimentale Anas Calabria di Catanzaro". A dirlo il capogruppo di CambiaVento, Nicola Fiorita convinto com'è che "dopo il sostanziale indebolimento della sede, con responsabili di settore che disertano Catanzaro e spostano tutte le attività verso la sede di Cosenza, a venire in rilievo ora è la sorte della sala operativa".
Fiorita ricorda "l’Anas sta lavorando ad un progetto di rimodulazione organizzativa che porta ad una riduzione delle sale operative attive in Italia e che presumibilmente condurrà alla chiusura di una delle due sale attive in questo momento in Calabria. Laddove si tenesse conto della qualità del servizio, dell’efficienza, dell’importanza strategica non dovrebbero esservi dubbi. Catanzaro gestisce attualmente 1700 km di strade statali di grande comunicazione, con volumi di traffico così sostenuti da rendere la sala operativa tra le più sollecitate in Italia per carico di lavoro. Ed ancora, la stessa sede catanzarese è impegnata nella gestione di un programma di avanguardia nel settore viabilità con la gestione di pannelli a messaggio varabile, telecamere fisse di controllo e telecamere mobili poste su veicoli aziendali, allarmi delle gallerie e via discorrendo".
Torna, dunque, il dubbio che l'Anas voglia puntare su Cosenza e Fiorita già parla di "grave danno ad oltre due terzi del territorio regionale". Da qui il suo invito a tutta la politica regionale a "mobilitarsi per salvaguardare la sala operativa di Catanzaro e per rilanciare il ruolo centrale della sede Anas di Catanzaro. Sollecito il Sindaco ad assumere tutte le iniziative opportune ed a convocare al più presto un incontro con i deputati catanzaresi e con i vertici nazionali dell’azienda. Credo, ancora - ha aggiunto - che questa dovrebbe essere l’occasione per riflettere sull’interesse dell’intera Regione ad avere un capoluogo forte, riconoscibile, capace di esercitare un ruolo di guida in ogni settore della vita regionale. Mi pare, in questo senso, sempre più urgente mettere mano ad un provvedimento normativo che assicuri l’unitarietà delle funzioni e dei servizi in capo alla città capoluogo di regione, pena la disgregazione burocratica e la moltiplicazioni di conflitti a sfondo campanilistico che mortificherebbero inevitabilmente le legittime aspettative della popolazione”.
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