Sentenza precofezionata a Napoli: arriva la solidarietà e sostegno delle Camere penali calabresi

Le Camere Penali Calabresi esprimono solidarietà e vicinanza per i gravi fatti accaduti in data 20 maggio 2021 innanzi alla IV sezione Penale della Corte D’Appello del Distretto giudiziario di Napoli, dove è uscita una bozza di una sentenza prima della celebrazione dell'udienza. 

Le Camere Penali del distretto di Corte d’Appello di Napoli hanno deliberato l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria per il giorno 16 giugno 2021 e la contestuale indizione di una pubblica assemblea avente come tema la Giurisdizione d’Appello.

"Le circostanze occorse rappresentano, all’evidenza, l’ennesimo attacco alla funzione difensiva e ai principi del giusto processo.? Le Camere Penali Calabresi condividono in pieno le ragioni poste a sostegno dell’astensione e ribadiscono, con forza, la necessità che simili episodi non debbano più accadere nel rispetto  dell’avvocatura, dei cittadini che ripongono nell’amministrazione della Giustizia le loro speranze e anche, e soprattutto, nell’interesse di quella parte della magistratura che per la tutela della legalità, in ogni sua forma e declinazione, ha sacrificato la propria vita.

E’ dovere dei rappresentanti dell’avvocatura stigmatizzare e denunziare questa pericolosa deriva, soprattutto quando essa - come nel caso di specie – travalica i confini della legalità sostanziale e processuale.

È certo che rispetto al malcostume che la vicenda ha, ancora una volta, riportato agli onori della cronaca, tutti coloro che credono nella terzietà del Giudice e nella necessità che i processi non si trasformino in un inutile orpello, continueranno la loro battaglia senza arretrare di un solo centimetro.

Le Camere Penali Calabresi, pertanto, manifestano il proprio  incondizionato sostegno all’iniziativa delle Camere Penali del distretto di Corte d’Appello di Napoli  e, nel contempo, esortano  tutti gli attori della giurisdizione a una serie riflessione sulla impellente necessità di “custodire” e “difendere” il giusto processo"

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