Grande soddisfazione ha espresso l’avvocato Sergio Lucisano, presidente provinciale dell’A.N.M.I.C. – Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili – che per legge ha la rappresentanza e la tutela di tutta la categoria, con riferimento alla sentenza emessa ieri, dalla Corte Costituzionale, sostenendo che il 23 giugno 2020, è una data storica per gli invalidi civili: infatti la Corte costituzionale, nella camera di consiglio, esaminando una questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di appello di Torino, ha stabilito, che le persone con grave disabilità, riconosciute invalidi civili al 100%, dalle commissione mediche, non possono soddisfare i primari bisogni della vita, in violazione al diritto al mantenimento che la Costituzione con l’art. 38 garantisce agli inabili.
Sentenza storica che non avrà effetto retroattivo ma dovrà applicarsi, proprio, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della pubblicazione della sentenza con le relative motivazioni.
Quindi non più € 285,66 euro mensili previsti dalla legge 118 del 1971, ma oggi si può avere l’incremento ad € 516,46 sin dal 18esimo anno di età senza aspettare il raggiungimento dell’età di sessantasei e sette mesi.
L’unica condizione sarà che gli invalidi non debbano godere di altri redditi su base annua pari o superiore ad € 6.713,98 e che da tale somma non viene computata l’indennità di accompagnamento.
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