di MARCO AZZARITO CANNELLA
La settimana scorsa ho visto due film. Il primo mi ha lasciato più di un interrogativo su come buttiamo via il nostro tempo, senza capire davvero quali siano le cose importanti della vita.
Il secondo mi ha spinto a scrivere questa nuova rubrica, dal sapore un po’ insolito.
Era da tempo che pensavo di scrivere un nuovo corsivo. L’idea era quella di coinvolgere di più i lettori, anzi, di farli diventare il centro della storia. In questi mesi vi ho dato il mio punto di vista sui fatti del mondo, ogni tanto ho messo dentro pezzi della mia vita e, esponendomi forse troppo, ho aspramente criticato alcune scelte, elogiandone altre.
Ecco ora vorrei passare dai fatti alle persone. Mi piacerebbe sapere da voi l’argomento da trattare settimana per settimana e magari conoscere i vostri sogni e le vostre aspettative, cosa ne pensate del mondo in cui viviamo e cosa potremmo fare per migliorarlo.
Ma soprattutto vorrei scrivere dei vostri problemi, delle vostre ansie e delle vostre paure. Dei vostri punti di domanda sul futuro. Dei dubbi che vi assalgono alle due di notte e di quelle maledette incertezze che non vi permettono di prendere una decisione.
Vorrei chiacchierare con voi sul coraggio che avete avuto ad affrontare quella brutta malattia che vi ha colpito in un giorno qualunque, così, all’improvviso, oppure raccontare di quella volta in cui vi siete svegliati e guardandovi allo specchio vi siete chiesti se era quella la vita che avevate immaginato per voi o per i vostri figli.
Scrivere della vostra felicità oppure parlare con voi di quanto sia difficile scappare da un lavoro o da relazione che non vi soddisfa più. Di quanto sia ordinariamente complicato scambiare il certo per l’incerto (non me ne voglia Neruda).
Parlatemi delle vostre scelte, rivolgetemi i vostri interrogativi. Non sono sicuro di riuscire a darvi la risposta giusta, ma posso provare a darvene una, facendo conoscere le vostre storie e dicendovi la mia. Non vi preoccupate, non vi giudicherò e vi garantirò il totale anonimato, attraverso un box instagram sul mio profilo (ogni mercoledì) e una casella mail (dillosenzavoce@gmail.com) dedicata.
Vi chiedo solo di non aver troppe pretese. Non sono un guru, al massimo potrei essere quello sconosciuto a cui chiedere un parere su ciò che vi sta succedendo. Una sorta di barista epistolare, sempre pronto ad ascoltarvi e darvi un consiglio, se richiesto.
In fondo, i vostri problemi, le vostre domande, i vostri dubbi, non sono tanto diversi da quelli di ognuno di noi e magari leggendoli in una chiave diversa, riuscirete a trovare da soli le risposte che cercate.
Non mi resta, quindi, che aspettare le vostre storie con punto di domanda e, se l’esperimento letterario dovesse funzionare, già dal prossimo mercoledì leggerete il nuovo Senza Voce.
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