Sequestrato l'Albergo delle fate. La proprietaria: "La struttura è vittima di un errore giudiziario e del totale disinteresse delle istituzioni"

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Il Grande albergo Parco delle Fate di Villaggio Mancuso

"Con rammarico e sconforto la famiglia si dice pronta a intraprendere qualsiasi iniziativa legale a tutela dell'immobile e della propria immagine"

  22 febbraio 2021 16:45

di MARIELLA ARCURI*

"Il Grande Albergo Parco delle Fate, monumento storico di pregio architettonico e culturale, è vittima di un errore giudiziario e del totale disinteresse non da parte dei proprietari, bensì dalle istituzioni. Infatti, non per caso, sempre più testate giornalistiche hanno dato seguito ai numerosi appelli emanati anche da semplici cittadini o addirittura da politici di spicco, non per ultimi la Senatrice Ferro ed il Consigliere Regionale Pitaro

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La famiglia Arcuri rimane oggi indignata, umiliata, sbigottita e vittima senza indugio di un ingente errore giudiziario, a seguito del provvedimento di sequestro emesso dal GIP della Procura di Catanzaro, in quanto nonostante gli sforzi per mantenere in piedi l'immobile, nel totale abbandono da parte delle Istituzioni Locali e Nazionali ed in particolare da parte del Ministero dei Beni Culturali, oggi deve subire accuse con un provvedimento che ha ad oggetto il rifacimento di un piccolo punto del tetto della struttura, il quale era in procinto di arrecare pericolo per la struttura stessa. Pertanto, solo per essere intervenuta mediante un intervento sulla parte di solaio rovinata dalle intemperie, al fine di preservare l'ingresso di acqua e neve, oggi viene sequestrata la proprietà, che magicamente viene annoverata tra gli interessi di qualche Ente! Teniamo a precisare che non sono state eseguite opere di manutenzione integrale della struttura, bensì è stato effettuato solo un intervento tampone su una piccola superficie di tetto, che si vedeva necessario per scongiurare il pericolo dalle infiltrazioni di acqua che avrebbero rovinato l'interno della struttura, date anche le condizioni metereologiche che interessano la Sila, si è dovuto rendere immediato. 

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Quindi, nonostante il Ministero dei Beni Culturali si sia sempre disinteressato a tal proposito, oggi veniamo a conoscenza del Sequestro del bene che è assolutamente inaccettabile. Teniamo anche a specificare che Il Grande Albergo Parco delle Fate, definito Bene Culturale mediante Decreto Ministeriale, non ha mai goduto di un finanziamento pubblico. Mai nessuno, né tanto meno i Beni Culturali che oggi danno mandato di Sequestro dell'immobile si sono interessati dello stato dei luoghi. È da oltre 20 anni che non riusciamo in nessun modo a interloquire con nessuno degli incaricati al Ministero. Molti anni fa, sia il Comune di Taverna che la Regione Calabria avevano manifestato interesse nell'acquisire la struttura e la Famiglia Arcuri si era resa disponibile a qualsiasi iniziativa. Infatti è stato seguito un corposo iter burocratico, con la massima collaborazione da parte della proprietà, al fine di far diventare l'Albergo delle fare un Museo Regionale, ma anche questo progetto è improvvisamente scomparso nel nulla ed a niente sono serviti i tentativi di interlocuzione con gli Uffici comunali e regionali. Sono stati fatti appelli anche dopo questo abbaglio che ci aveva dato l'illusione di una finalmente fattiva destinazione per questa opera.

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Non dimentichiamo neppure che l'Albergo delle Fate è stato interessato dal Progetto del FAI (Fondo Ambiente Italiano) il quale, grazie ai volontari che si sono prodigati nella racconta firme, ha visto posizionato al Secondo Posto in Calabria nella classifica dei Beni Culturali da valorizzare e preservare la struttura. La struttura è ancora sana e salva solo grazie agli interventi tampone dalla Famiglia Arcuri, in qualità di proprietaria e la quale oggi si trova imputata solo per aver salvaguardato l'integrità del Bene. Infatti, anziché elogiare gli innumerevoli sforzi e anziché preservare l' onorabilità della famiglia, ci si trova a fare i conti con un Sequestro Giudiziario e un gravissimo danno di immagine. Sono stati tanti gli appelli rivolti dalla famiglia agli Enti preposti per cercare insieme una soluzione definitiva, che qualificasse in modo risolutivo la struttura e la sua pregiatissima storia, ma a questi appelli è seguito solo il silenzio. Oggi invece è tornata alta l'attenzione su questa problematica, con conseguenze che mai sarebbero state immaginabili! Con rammarico e sconforto la famiglia si dice pronta a intraprendere qualsiasi iniziativa legale a tutela dell'immobile e della propria immagine".

*Proprietaria dell'immobile 

Sequestrato l'"Albergo della Sila", il provvedimento dopo l'incendio che distrusse parte del tetto

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