Un sequestro da oltre 5 milioni di euro è stato eseguito nei confronti di un imprenditore dagli agenti della divisione anticrimine della Questura di Roma in zona Infernetto, a Roma, e a Santa Teresa di Gallura (Ss). Il sequestro finalizzato alla confisca è stato emesso ai sensi della normative antimafia dal tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma su proposta formulata dal Questore di Roma. Il provvedimento, che rientra nell’ambito di una più ampia strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni illeciti da parte delle consorterie criminali, concerne beni, assetti societari e rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro, riconducibili ad un imprenditore, già attivo nel settore delle costruzioni ed ora operante, attraverso familiari prestanome, nel settore della ristorazione, in quello immobiliare e nella rivendita di veicoli luxury.
Il sequestro comprende quattro società di capitali e relativi complessi aziendali operanti ad Ostia nei settori della ristorazione, immobiliare e commercio di veicoli luxury; 9 immobili, di cui 1 a Santa Teresa di Gallura (SS) e le altre a Roma, comprendenti anche una villa con piscina; un maneggio, 7 capi equini; 5 veicoli di cui 4 di alta gamma; 1 imbarcazione da diporto; rapporti finanziari le cui liquidità sono in corso di quantificazione. Il patrimonio è stato sequestrato dai poliziotti della divisione anticrimine della Questura di Roma a B.D.M., imprenditore già attivo nel campo dell'edilizia sul territorio di Ostia e che attualmente opera, attraverso familiari prestanome, nel settore della ristorazione, della rivendita di veicoli luxury ed in quello immobiliare. Nel 2015 era stato coinvolto nelle due operazioni denominate "Santa Fe"' e "Fireman".
La prima, coordinata dalla procura - Dda di Reggio Calabria, è una delle inchieste più importanti in materia di contrasto al narcotraffico che aveva visto la partecipazione anche della Guardia Civil Spagnola e della Dea Americana e colpiva appartenenti alle 'ndrine Alvaro, Brandimart, Pesce e Bellocco. La seconda, coordinata dalla procura di Roma, aveva invece coinvolto un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga con base a Roma e ramificazioni all'estero, responsabile di plurime importazioni di droga, in parte destinate alla 'ndrangheta e, in particolare, alla cosca "Alvaro" di Sinopoli (RC), a cui l'uomo è risultato contiguo.
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