"Abbiamo sbagliato il candidato a sindaco". Era annunciato in rotta di collisione con Valerio Donato e in effetti nel corso della prima seduta del Consiglio comunale Sergio Costanzo non si è certo nascosto. Nel suo intervento, il consigliere di Fare per Catanzaro (dello schieramento di Donato) e che ha ottenuto più preferenze ha esordito così: "Questo Consiglio è vittima di un’anomalia elettorale. Di una legge pedestre. In quest’Aula non ci sono né vincitori né vinti. Le nostre liste hanno raggiunto il 53% e hanno la maggioranza, e gli altri hanno comunque eletto la massima carica istituzionale. Poi per fare una battuta ci sono i vinti dei vinti che adesso si sentono vincitori e si pavoneggiano per Palazzo De Nobili".
A questo punto sono partite le stoccate a Donato, pur non nominandolo mai: "Da questa parte non ci sono traditori ma traditi. Se qualcuno cerca dei traditori basta che si guardi allo specchio: troverà presunzione, arroganza e saccenza. Allora potrà trovare le sue risposte. Non ci sono stati tradimenti: è la città che ha scelto. Tutti i candidati delle nostre liste ci siamo battuti al massimo per raggiungere il risultato, non ci siamo riusciti perché forse abbiamo sbagliato il nostro candidato. Sul vinto ci sarà tempo e modo di discuterne in quest’Aula, sul vincitore bisogna fare i complimenti perché è riuscito a realizzare il sogno che aveva da bambino quello di diventare sindaco. Ha scelto umiltà, entusiasmo, organizzazione politica e ha dimostrato maturità politica". Costanzo che comunque ha annunciato di stare all'opposizione, rivolgendosi alla Giunta: Ho già detto che da indipendente avrete una tolleranza di 12-18 mesi, dopodiché da una posizione tranquilla passerò a quella più dura. È giusto che voi abbiate il tempo di governare". Dopodiché ha indicato alcune priorità permessi di costruire, conurbazione, pulizia della città, Catanzaro servizi e questione aperta con l'Aterp.
Valerio Donato nel corso del suo intervento ha detto che non ricorda di essere stato saccente "ma di aver ascoltato con umiltà" e poi, ammettendo la sconfitta, ha aggiunto "ognuno in cuor suo sa".
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