“C’è una questione rimasta irrisolta nell’apparato amministrativo del Comune di Catanzaro e su cui oggi, valutato l’evolversi della vicenda pontili del Porto, si aprono ulteriori interrogativi. Parliamo della dirigente del settore Patrimonio che, lo scorso aprile, ha avuto il nulla osta per la sua richiesta di collocamento in aspettativa non retribuita per i prossimi tre anni. Nulla da eccepire sulla procedura e sulla facoltà dell’interessata di usufruire di un diritto previsto per legge, ma qualche perplessità sorge sui tempi con cui è maturata questa decisione personale. Non voglio pensare male, ma ho il timore che dietro questa scelta ci siano state anche motivazioni legate a presunte incompatibilità con l’assessore al ramo o con il sindaco in un settore che, nel corso dell’ultimo anno, ha visto diversi procedimenti in corso da cui sono poi scaturite delle patate bollenti per l’amministrazione. Saranno state le divergenze con chi ha preso in corsa la guida politica del settore patrimonio a determinare la “fuga” della dirigente? C’entrano, per caso, le implicazioni legate alla vicenda pontili, partite dal famoso provvedimento di revoca della concessione alla Carmar, o situazioni conseguenti ad altre pratiche del Patrimonio? Ho il dubbio che, dietro una legittima scelta personale, si nascondano altre ragioni che hanno a che vedere con il legame molto stretto tra la sfera politica e quella dirigenziale, una zona d’ombra che a Palazzo de Nobili ha contorni sempre poco definiti e su cui occorrerebbe fare chiarezza per rispetto dei cittadini e di tutti gli operatori”.
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