di SERGIO DRAGONE
Un grande amministratore, un socialista autentico, un galantuomo d’altri tempi. Sono queste le parole che mi ispira la figura di Michelangelo Frisini che oggi compie 90 anni, conservando freschezza e un’invidiabile capacità di analisi.
Michele, come lo chiamano gli amici, ha diviso il suo impegno tra professione e politica, terreni che ha affrontato sempre con determinazione, entusiasmo, applicazione e onestà. E soprattutto lealtà, dote assai rara di questi tempi. Sempre dietro la scena perché ha sempre detestato il protagonismo, lasciando spesso ad altri meriti e riconoscimenti.
E’ stato intanto il motore silenzioso e fidato della famiglia di Eugenio Mancuso, lo storico costruttore a cui si devono autentici gioielli architettonici come il Grande Albergo Moderno, l’omonima galleria, il Grande Albergo delle Fate in Sila.
Serietà e dedizione che ha trasportato anche in politica e nelle istituzioni. Michele è sempre stato da una sola parte, quella dei socialisti, non ha mai avuto in tasca altre tessere.
Prima di assurgere alle alte cariche pubbliche, ha fatto una lunga gavetta, a fianco dei mostri sacri del PSI catanzarese, da Rosario Olivo a Bruno Dominijanni, da Mario Casalinuovo a Michele Riolo. Negli anni Settanta era il segretario della sezione socialista “Giacomo Matteotti” che all’epoca aveva più iscritti di quanto ne fa oggi il PD in tutta la provincia di Catanzaro. Poi la grande avventura nelle istituzioni, con l’elezione in Consiglio comunale nel 1980 e l’entrata nella giunta pentapartito guidata da Aldo Ferrara.
Per anni Michele è stato un amministratore attento e lungimirante. Altri hanno tagliato i nastri di opere come il San Giovanni, piazza Matteotti, il Politeama, lui ha lavorato in maniera certosina e perfino maniacale sugli atti, seguendo l’iter dei finanziamenti nelle varie fasi.
Frisini è stato vicesindaco, assessore provinciale, primo presidente della “Catanzaro Servizi”, la partecipata in house del Comune inventata da Cesare Silipo. Sempre corretto e sempre trasparente, mai sfiorato da ombre, sempre prezioso per le Amministrazioni.
Oggi che taglia felicemente il traguardo dei 90 anni, assieme alla sua bellissima famiglia, credo che la città lo debba considerare un riferimento morale e che i nuovi amministratori, soprattutto i più giovani, debbano mutuarne l’esempio di dedizione alle istituzioni.
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