di SERGIO DRAGONE
Sono passati cinque mesi da quando Vito Lo Russo, personalità poliedrica impegnata nelle professioni, nella politica e nel sociale, ci ha lasciati. E’ doveroso, da parte mia che ho avuto la fortuna e l’opportunità di conoscerlo da vicino, ricordarne i tratti gentili e ironici, la viva intelligenza, l’amore che ha nutrito per la natia Carlopoli e per Catanzaro, sua città d’adozione.
Vito Lo Russo è stato un protagonista che ha sempre vissuto dietro le quinte, con discrezione, signorilità e passione, senza inseguire primogeniture o i riflettori del palcoscenico.
E’ stato un self-made man nel vero senso della parola. Da imprenditore edile negli anni Cinquanta-Sessanta, si è poi lanciato nel mondo assicurativo e bancario con successo. Si può dire che è stato il pioniere della categoria, tanto da diventare anche un riferimento per tutti gli assicuratori calabresi che lo hanno più volte indicato nei vertici regionali e nazionali del Sindacato nazionale degli Agenti.
Ha avuto sempre lo sguardo rivolto al futuro. E’ stato il primo in Calabria ad operare nel campo del leasing ed ha promosso, assieme ad altri, la banca rurale di Carlopoli.
La sua visione di sviluppo della Calabria partiva dalla valorizzazione turistica. Credeva molto nelle potenzialità dell’altipiano silano, un patrimonio naturalistico incredibile – mi diceva spesso – purtroppo sottovalutato dalla politica e della istituzioni.
Già, la politica, un’altra sua grande passione. Vito Lorusso è stato sempre ed orgogliosamente un socialista che ha ispirato la sua vita personale e lavorativa ai principi di solidarietà e di vicinanza ai bisognosi. Consigliere comunale di Carlopoli, ha sempre sostenuto in tutti gli appuntamenti elettorali il simbolo del Garofano che considerava emblema di equità sociale, di giustizia, di difesa dei diritti delle persone.
Era ovviamente molto orgoglioso della sua bella famiglia, dell’amata moglie Annunziata Corea, dei suoi figli che hanno seguito i suoi insegnamenti e che hanno raggiunto importanti traguardi nella vita: Saverio, da tempo ai vertici della burocrazia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Clotilde, farmacista, e Carmela, medico geriatra.
Come potremmo definire Vito Lo Russo? Con due sole parole: socialista e galantuomo.
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