di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
"Desidero ringraziare il governo, il ministro competente per lo sport, Vincenzo Spadafora, e il ministro per l’Economia, Roberto Gualtieri, oltre ai loro staff, per aver ascoltato e compreso i bisogni del mondo del calcio e per aver fornito risposte concrete. Ringrazio anche la Figc per aver fatto sintesi tra le istanze del nostro settore e per averle rappresentate".
Sono le parole di Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, all’indomani dell’annuncio del decreto rilancio, presentato dal premier Conte.
"Il decreto rilancio, sulla scia del Cura Italia - si legge sulla pagina ufficiale - riconosce al calcio di essere un apparato industriale alla pari di altri, che genera un valore sociale, economico ed occupazionale per il Paese, e ciò ha fatto sì che al calcio fosse riconosciuto uno stato di crisi per l’emergenza legata al coronavirus".
Venendo alle misure, "i club di Serie C potranno finalmente accedere alla Cassa integrazione in deroga, misura che si attendeva da tempo, e saranno sollevati dal pagamento dell’Irap. Le società di calcio potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto e potranno accedere a misure di incentivo fiscale, come un credito di imposta fino al 60% per i canoni di locazione, di leasing e di concessione degli immobili destinati allo svolgimento delle attività sportive".
E poi ancora "i versamenti delle imposte e dei contributi previdenziali e assistenziali sono stati prorogati al 16 settembre mentre i canoni di locazione e concessori sull’affidamento degli impianti sportivi sospesi fino al 30 giugno, con la possibilità di procedere ai versamenti mediante rateizzazione. Inoltre, il decreto prevede la possibilità di richiedere una revisione dell’ammontare dei canoni di locazione degli impianti".
Per far fronte alla crisi, "il decreto prevede infine la costituzione di un Fondo salva sport nel quale confluirà una quota della raccolta delle scommesse sportive. L’auspicio è che i tempi per accedere a queste risorse sia il più breve possibile. Ne abbiamo bisogno per poter esercitare un ruolo sociale. Dobbiamo avere speranza e un pensiero lungimirante - conclude Ghirelli - per riportare il nostro calcio ad essere un gioco, che suscita emozioni e unisce le persone".
Dal canto suo, Monsignor Pietro Santoro, componente del Comitato Etico della Lega Pro, nominato oggi all’unanimità nel ruolo di vicepresidente dello stesso Comitato riunito oggi in call, la cui nomina è avvenuta stata proposta dal presidente Francesco Cirillo che guida il Comitato etico della Lega Pro ha affermato: "La Lega Pro svolge una funzione sociale fondamentale sul territorio. Importante, ancora di più, in un periodo difficile come quello legato all’emergenza. E’ attiva in prima linea con i suoi club con iniziative sociali per aiutare chi soffre ed è stata la stessa Lega, la prima, a rinviare le partite. La decisione dei vertici della Lega Pro nasce da un’azione sofferta, ma lungimirante, indirizzata alla salvaguardia della salute".
Mentre, il Prefetto Francesco Cirillo ha detto: "La posizione a sostegno dell’operato del Presidente Ghirelli e della Lega Pro è maturata in modo autonomo ed ha avuto la funzione di “soccorso” etico ad azioni che sono in linea col calcio dei valori che promuove la stessa Lega Pro”.
Il Comitato ha fatto una prima analisi delle iniziative e dei progetti etico-sociali portati avanti dalla Lega Pro e dai suoi club, partendo da un valore fondamentale, il rispetto della salute.
E sempre Ghirelli ha spiegato: "L’incontro avuto con i sessanta medici sociali ci ha messo di fronte alla constatazione che il loro unanime giudizio fosse quello che in Serie C non si possono avere le condizioni per assicurare la sicurezza ampia del rispetto della salute. Chi meglio di loro, che conoscono la realtà delle condizioni sanitarie e delle strutture dei club, potrebbe dare un giudizio più pertinente? Ci vuole molto tempo per organizzarsi. È il tempo da utilizzare per preparare il campionato di serie C ed essere pronti per la stagione 2020-2021. Se a ciò si aggiunge il problema finanziario, la scelta di chiudere è presto fatta, seppur con sofferenza e dolore da parte di chi vorrebbe iniziare a giocare al pallone, ovvero ieri”.
Il confronto si è poi soffermato sull’Assemblea dei club, in particolare, sul criterio della determinazione del merito sportivo per la definizione della quarta società da promuovere in Serie B. E su questo punto il presidente della Legapro ha ribadito: "Abbiamo applicato il criterio utilizzato negli anni passati quindi deliberato dal Consiglio Federale. E’ stato utilizzato lo stesso criterio anche per sfuggire ad un pericolo serio e concreto, ossia evitare che qualcuno potesse dire di aver scelto un nuovo criterio sapendo chi si potesse favorire. Il criterio proposto per la promozione della quarta classificata era lo stesso di quello per determinare le posizioni di classifica e la griglia dei playoff e non è stato contestato da nessuno. Ultima valutazione, la più importante, è che siamo consapevoli che tutte le soluzioni che si prenderanno non potranno che suscitare contrasti perché ogni soluzione, naturalmente, mette a confronto interessi diversi non conciliabili. Dobbiamo convivere con questa situazione e trovare la soluzione che sia più ancorata alle norme ed ai principi federali e, contemporaneamente, scegliere la soluzione che creerebbe minori contenziosi possibili. Non ci siamo inventati criteri nuovi per promozioni e retrocessioni perché si poteva aprirete il fianco all’accusa che si sarebbero scelti a favore dell’uno o dell’altro club".
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