Il presidente dell'associazione evidenzia quanto accaduto la scorsa notte al Pronto soccorso: "Abbiamo notizia che è stata aggredita, per ben due volte, un operatrice sanitaria da parte di una paziente nei corridoi del presidio di emergenza urgenza"
06 novembre 2020 12:17"E’ di stanotte l’ultimo avvenimento deplorevole, ma pericoloso per il personale sanitario che ha interessato il Pronto Soccorso dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio. Abbiamo notizia che è stata aggredita, per ben due volte, un operatrice sanitaria da parte di una paziente nei corridoi del presidio di emergenza urgenza". Così in una nota stampa di Alfredo Serrao presidente Associazione I Quartieri.
"Già questo fatto rappresenta in modo evidente, - prosegue Serrao - soprattutto in un momento di criticità del Pronto Soccorso per l’emergenza Covid, che tutti i sanitari che operano al suo interno non sono assolutamente tutelati, quando si possono verificare fatti così pericolosi e quando, concretamente non esiste alcuna vigilanza e protezione, quella che non può essere demandata a vigilantes, interni all’Azienda ospedaliera, assolutamente non deputati a garantire l’incolumità di quanti accedono alle prestazioni in urgenza, siano essi operatori sanitari o pazienti. Il Pronto Soccorso dell’ospedale Pugliese-Ciaccio non può essere lasciato in balia delle onde, per una evidente sottovalutazione della Direzione Sanitaria aziendale".
"Quanto accaduto che non è un eccezione, - ribadisce - ci offre la possibilità di rimettere sul piatto quello che sembra essere il clima del Pronto Soccorso dell’ospedale Pugliese-Ciaccio, quello che avviene, si dice, quasi quotidianamente dietro le porte chiuse del reparto e che, nulla a che fare con le aggressioni fisiche al personale. Si dice che le “altre” aggressioni siano di ordine verbale, vessazioni, molestie una specie di mobbing che, come dichiarato dal vice presidente nazionale del Codacons, Francesco Di Lieto, vedono come soggetto attuatore, una operatrice che è stata ritenuta come fosse un bullo, tanto da aver richiesto l’attivazione delle procedure previste per legge alla Direzione dell’A.O. Pugliese-Ciaccio".
"A ben guardare, considerando quanto evidenziato, - si legge ancora sulla nota di Serrao - siamo ad oggi nel campo del pettegolezzo, sia perché chi tenuto, il Direttore della SOC di Emergenza Urgenza, pare non abbia attivato le procedure che tutelano l’Azienda e di converso siano a tutela dei soggetti interessati, che non possono e non devono essere oggetto di denigrazione, ci permettiamo di dire gratuita, su avvenimenti che restano al momento presunti. C’è da rilevare che le denunce, che sembrano essere portate alla conoscenza della Direzione e che sono retrodatate nel tempo, non abbiano sortito alcuno effetto anche a tutela delle parti, tanto che il loro seppellimento o la loro non valutazione in termini attivi, dovrebbe presupporre un archiviazione. Non è pensabile che denunce ormai ammuffite possano essere riesumate oggi, quasi fossero armi improprie, una specie di minaccia postuma, perché c’è una lesione del diritto di conoscenza e di difesa degli interessati, quanto in modo ancor più grave una smarcata violazione del dovere d’ufficio, che potrebbe configurarsi quale omissione".
"Esistono altre verità non tanto presumibili, che incrociano la realtà del Pronto Soccorso del Pugliese-Ciaccio, - evidenzia - forse anche conosciute e come sempre sottaciute che non vedono come protagonista, sempre presunta, la dottoressa di cui tratta il Codacons. Il clima interno al reparto è certamente avvelenato per una mancanza di governance della sua Direzione, dove una valutazione rispettosa della meritocrazia passa in subordine rispetto alle “segnalazioni”, tanto da aver, forse involontariamente, favorito la creazioni di fazioni interne, dove la minaccia di adire la via giudiziaria, resta sempre una minaccia mai concretizzata. Chissà perché? Giusto per non parlare di altre vicende che mettono in dubbio, l’adozione di posizioni di dirigenze interne o di altri operatori sanitari, che all’interno del reparto a “porte chiuse”, sono adusi nell’usare le spillatrici come proietti impropri verso altri colleghi…".
"Se questo è il clima che governa il Pronto Soccorso del Pugliese-Ciaccio, non ci stupisce più di tanto, le sottovalutazioni cliniche, al limite dell’imperizia, che vedono vittime alcuni pazienti, come ci è stato riferito, che non possono essere sempre giustificate con lo stress, quando al centro del ragionamento c’è la salute dei cittadini ed il loro bene vita…Appare quindi giusto, anche alla luce degli ultimi avvenimenti di aggressione del personale sanitario, che la Direzione del reparto voglia fare luce, compiutamente, su gli accadimenti veri o presunti, restituendo rigore, meritocrazia e responsabilità a quanti operano all’interno del Pronto Soccorso cittadino. Siamo certi che questa sia la ratio più corretta, - conclude il presidente dell'associazione I Quartieri - certamente condivisa anche dal Codacons, senza inseguire con fazzolettate di fango, le presunte responsabilità di altri sulla base di un pettegolezzo o di una vendetta interna, quando il valore da garantire è e resta quella della tutela della salute".
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