Un medico vissuto a cavallo fra la fine del 1700 e gli inizi del 1800. Famiglia ricca ma con un'attività dedicata ai meno abbienti. Sanità dei secoli scorsi e vicinanza al proprio territorio. Questo incarna la figura di Bruno Spadafora. Un sersalese, a cui ha dedicato un volume l'intellettuale Vincenzo Valente, presentato ieri nel palazzo municipale del comune del Catanzarese.
Con gli interventi del sindaco Carmine Capellupo, dell'assessore alla Cultura Serafina Pettinato, della dirigente scolastica Maria Brutto e del moderatore Gabriele Rubino la cittadinanza ha conosciuto l'opera di ricerca delle fonti e di divulgazione di Valente sul medico, divenuto un'autorità nei paesi vicini (anche a Catanzaro) e che si è scontrato con i suoi metodi che privilegiavano un aspetto su tutti: il dato e l'osservazione scientifica.
Bruno Spadafora nacque a Sersale il 1789 e visse in gran parte a Sersale. Ricoprì per circa 6 anni il ruolo di Sindaco, in due periodi diversi, in momenti particolarmente difficili per le continue epidemie, terremoti e il triste fenomeno del brigantaggio. Amò soprattutto svolgere la sua professione di medico e in questo si distinse, ricevendo importanti riconoscimenti, tra i quali l'intitolazione di una scuola a Sersale, medaglie al merito civile e soprattutto grande riconoscenza dal popolo sofferente per il quale rappresentava "un faro di speranza" come bene è scritto nella prefazione. Le opere scritte da Bruno Spadafora (e contenute in questo volume) sono: 'Memoria sul Colera dei fanciulli' e la 'Memoria sul preteso Colera di Policastro'.
Spadafora si distinse per il rigore nell’osservazione e per la volontà di sperimentazione, applicando le conoscenze mediche più avanzate per contrastare le malattie e migliorare la qualità della vita dei suoi concittadini.
Il libro di Valente rappresenta un prezioso contributo alla storia della medicina in Calabria. Attraverso una ricerca d’archivio accurata e una scrittura fluida, l’autore riesce a restituire al lettore un ritratto vivido di Bruno Spadafora, sottolineandone il ruolo di pioniere in un periodo di grandi cambiamenti.
La sua capacità di coniugare pratica medica e impegno civico ci ricorda quanto sanità e ricerca scientifica siano stati, e continuino a essere, pilastri fondamentali per lo sviluppo di una società.
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