"Il Sindaco dica chiaramente se la Catanzaro Servizi è una risorsa o un peso per l'amministrazione comunale. Anzi, chiarisca cosa vuole fare del personale dipendente, perché dal modo in cui sta gestendo la questione emergono una serie di contraddizioni che non trovano spiegazione. Come tutti sappiamo la società è stata oggetto di ispezione del Ministero dell’Economia e Finanza (MEF) che ha rilevato una serie di incongruenze di gestione facendo dei rilievi specifici. Uno di questi riguarda le attività a scopo economico svolte dalla società stessa". E' quanto sostiene in una nota stampa il Coordinamento cittadino Partito Democratico di Catanzaro.
"Nello specifico, da quanto emerge,- prosegue -il centro destra nel corso degli anni ha indebolito la Catanzaro Servizi condannandola ad un perenne stato di difficoltà finanziaria peraltro bene evidenziato dagli stessi ispettori del MEF. Il motivo di tutto ciò non è dato sapersi, anche se i sospetti potrebbero essere di vario tipo, primo fra tutti la volontà politica di mantenere in un “limbo” economico la società e in uno stato di precarietà i lavoratori che rappresentano il vero anello debole della catena e che sono il reale obiettivo dal punto di vista “elettorale”. Non si spiega altrimenti perché, ad esempio, vengono assegnati alla società servizi con contratti a scadenza breve (triennale), quando nel resto delle città d'Italia gli affidamenti alle “partecipate” hanno durata anche ventennale (dando così una maggiore stabilità gestionale). Non si spiega, allo stesso modo, perché non viene applicata la clausola sociale (nonostante la sottoscrizione con i sindacati), che consentirebbe ai dipendenti di mantenere il posto di lavoro in caso di cambio di appalto o servizio".
"Da questo punto di vista- evidenzia -è emblematica la questione dei servizi cimiteriali, precedentemente svolti da operai specializzati (con 20 anni di esperienza), poi affidati alla Catanzaro Servizi che (per mancanza della clausola sociale) è stata costretta a reclutare il personale dipendente tramite un'agenzia interinale esterna che ha comportato ulteriori aggravi dei costi per la società e la perdita del diritto alla continuità lavorativa e contributiva per il lavoratori. Perché questa penalizzazione? Si vuole realmente far rimanere in capo alla Catanzaro Servizi la gestione dei servizi cimiteriali o indurla a rinunciare? Le società partecipate nascono per gestire servizi pubblici in un'ottica di autonomia finanziaria che può essere ottenuta solo attraverso lo svolgimento di attività lucrative e la razionalizzazione dei costi. Senza questi due elementi non hanno motivo di esistere. Finora, invece, quello cha sta emergendo è la volontà politica di mantenere la “partecipata” in uno stato di galleggiamento economico in modo da ridurne l'autonomia e renderla in qualche modo dipendente dagli equilibri politici cittadini (che forse sono anche il motivo che stato portando l'amministrazione a sostituire il management)".
"Se veramente si vuole mantenere in piedi la Catanzaro Servizi - ribadiscono dal Pd - allora bisogna affidargli servizi importanti che possono permetterle di avere un'autonomia finanziaria che è presupposto anche della conseguente autonomia politica (cosa che il centrodestra vuole impedire). Le domande che ci poniamo sono: perché affidare servizi a privati, se possono essere svolti tranquillamente da società pubbliche? ad esempio perché il Porto che è un'opera pubblica importante viene gestita da privati? A chi giova tutto ciò? Chi sono le società private che gestiscono servizi pubblici a Catanzaro e chi sono i loro soci? A proposito di Porto. Perché non affidare la gestione dei pontili e dell'area portuale alla Catanzaro Servizi (come previsto nel piano industriale) dando così la gestione di un'opera pubblica indirettamente ai cittadini e consentendo alla società partecipata di avere ulteriori introiti economici e poter così sanare le difficoltà finanziarie evitando continue ricapitalizzazioni con denaro pubblico?"
"Perché quello che in realtà sta avvenendo è che si affidano servizi pubblici a privati (magari per accontentare qualche amico) che vengono pagati con soldi pubblici e nello stesso tempo si tengono in piedi società partecipate sempre con soldi pubblici perché non vengono messe nelle condizioni di essere autonome. In pratica, alla fine dei conti, tutto il sistema che avvantaggia “pochi” - conclude - si regge sulle spalle dei cittadini che per servizi, spesso scadenti, pagano due volte".
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