
Una spinosa vicenda. Lo sicuramente il contezioso sul servizio di tesoreria della Regione Calabria (e degli enti strumentali) su cui si è di recente espresso il Tar Calabria, dopo i ricorsi degli istituti di credito che intendono porre un termine alla convenzione con l'Istituzione pubblica.
La convenzione originaria risale addirittura al 2007, dopodiché ci sono state una serie di proroghe, aggravate da gare andate deserte e dai contenziosi promossi dalle banche. Prima al giudice ordinario e dopo a quello amministrativo.
Il Tar non ha giudicato illegittime le proroghe e nemmeno la clausola del mantenimento delle condizioni iniziali, che poi sono il motivo della volontà delle banche di far venire meno la convenzione. Infatti, il servizio era sostanzialmente gratuito. Tuttavia, i giudici amministrativi hanno ritenuto di accogliere l'istanza di fissare il termine della convenzione medesima, che è fissato per il 31 dicembre 2023, ossia a chiusura dell'esercizio finanziario. Respinte anche le richieste economiche da parte degli istituti di credito. (g.r.)
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