Settore pubblico. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fp, Uil Pa Calabria rilanciano lo sciopero nazionale del 9 dicembre

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Sindacati
  20 novembre 2020 12:37

Anche le federazioni regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fp, Uil Pa della Calabria rilanciano con forza e convinzione le motivazioni dello sciopero nazionale di tutto il personale dipendente dagli enti e dalle amministrazioni a cui si applicano i CCNL del personale dei Comparti e delle Aree Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della Sanità per l’intera giornata del 9 dicembre 2020.

I segretari generali calabresi di FP CGIL Calabria Alessandra Baldari, Cisl Fp Luciano Giordano, Uil Fpl Elio Bartoletti, Uil Pa Loredana Laria sposano e rilanciano il documento condiviso dalle segreterie nazionali. E dunque: premesso che in data 20/10/2020 hanno proclamato lo stato di agitazione dei comparti delle Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della Sanità e hanno richiesto di esperire il tentativo di conciliazione, ai sensi dell’art. 5 dell’accordo del 20 settembre 2001, in attuazione della legge 146/90; − premesso che il Ministero del Lavoro, con nota del 26/10/2020 (M lps.32 registro ufficiale. U.0016430.26/10/2020), ha annullato la riunione inizialmente prevista per il 26 Ottobre 2020 alle ore 15.30 per l’esperimento del tentativo di conciliazione, tenendo conto del parere espresso dalla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sul diritto di sciopero nella seduta del 16 Gennaio 2004 (Prot. 582 – Pos. 17570), con cui la stessa ha ritenuto che “l’obbligatorietà dell’esperimento, in via preventiva, del tentativo di conciliazione, ai sensi dell’art. 2, comma 2, legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000, non ricorra nell’ipotesi in cui l’oggetto della vertenza riguardi provvedimenti ed iniziative legislative”; 
considerato il permanere dell’assenza di risposte da parte del Governo alle richieste formulate con la summenzionata lettera di proclamazione dello stato di agitazione; − considerata l’assenza, ad oggi, di misure straordinarie e di un piano generalizzato in tutte le amministrazioni pubbliche dello Stato, degli enti locali e della sanità di assunzioni in tempi rapidi, volte a colmare le gravi carenze di organico che insistono nelle pubbliche amministrazioni dei comparti summenzionati, anche in in relazione alle necessità imposte dall’emergenza pandemica e dalla crisi economica; − constatato, in particolare, che nel disegno di legge di bilancio non sono previste risorse finanziarie sufficienti per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dei comparti e delle aree delle Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della Sanità (necessarie per completare il recupero salariale di quanto perso nel precedente decennio di blocco contrattuale;
per garantire il consolidamento in busta paga dell’elemento perequativo previsto nei CCNL 2016/2018; per valorizzare la professionalità del personale delle pubbliche amministrazioni attraverso la riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione, anche al fine di migliorare l’organizzazione del lavoro e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni;
per incrementare i fondi per la contrattazione integrativa ed aggiornare il sistema indennitario, rimuovendo i vincoli normativi ad oggi esistenti); − preso atto dell’assenza di misure volte a prorogare i requisiti previsti dal decreto 75/17 relativi alle procedure di stabilizzazione e garantire proroghe dei contratti e percorsi di stabilizzazione per tutti i precari delle amministrazioni pubbliche; − considerata la mancata revoca e modifica del DM 19.10.20, emanato dal ministro della pubblica amministrazione, con cui si limitano e si ledono diritti e tutele fondamentali dei lavoratori e si riducono le prerogative sindacali contravvenendo al sistema di relazioni sancito dai contratti collettivi.

Ragioni che convincono ancor di più i segretari di FP CGIL Calabria Alessandra Baldari, Cisl Fp Luciano Giordano, Uil Fpl Elio Bartoletti, Uil Pa Loredana Lari a prendere parte all’iniziativa del 9 dicembre.

Nello specifico, il personale che intende aderire all’agitazione si asterrà dal lavoro per l’intero turno programmato per la stessa giornata, fatta salva l’applicazione dei protocolli di intesa finalizzati 

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