I vertici della Legacoop si augurano che le loro "richieste, che scaturiscono da un confronto di tutti i soci e frutto di un'approfondita valutazione, trovino la giusta considerazione da parte della Regione Calabria e siano da subito portate avanti dall'assessore Gallo"
18 novembre 2020 14:31“Si proceda alla richiesta di riconoscimento dello stato di crisi e calamità naturale per le aziende del settore della zootecnia che in questa fase di emergenza sanitaria ed economica sono state escluse dalle misure a sostegno diretto di competenze regionali”. E’ quanto affermano i vertici di Legacoop Calabria nell’esprimere “solidarietà a quanti operano in un settore fondamentale del tessuto economico calabrese che sta subendo ingenti danni a causa del COVID19, oltre che dalla drammatica situazione creata dalla siccità, ma anche dall'indifferenza delle istituzioni competenti".
“Siamo vicini alle cooperative che operano nel settore della zootecnia, rilanciamo la richiesta riconoscimento dello stato di crisi e calamità naturale e di provvedimenti che garantiscano in primis l’erogazione degli anticipi alle aziende zootecniche del pagamento dei contributi Pac e Psr, per come sollecitato in una lettera inoltrata nei giorni scorsi via pec all’attenzione, tra gli altri, del presidente facente funzioni, Nino Spirlì, e l’assessore regionale al ramo, Gianluca Gallo – si legge nella nota di Legacoop Calabria -. Chiediamo inoltre la proroga almeno al 10 dicembre per le assegnazioni straordinarie di carburante per chi ha finito la dotazione in quanto utilizzata per le irrigazioni di soccorso. I pascoli a secco per le temperature elevate ed assenza di pioggia con l'esaurimento delle scorte e aumento dei costi per acquisti extra aziendali di fieno e cereali ormai introvabili hanno aumentato fino al collasso la difficoltà di alimentare e pascolare gli animali, così come è avvenuto in tutti questi anni.
"La mancanza della vendita delle carni - si legge ancora nella nota - dovuta soprattutto alla chiusura della catena horeca, la mancanza della vendita dei vitelli perché i commercianti hanno difficoltà a muoversi e quindi ad acquistare gli animali, stanno determinando maggiori oneri e spese a carico degli allevatori. Tutto ciò ha determinato la diminuzione di liquidità, difficoltà nella vendita con prezzi in caduta libera, ulteriormente aggravata dalla mancata proroga per l'assegnazione del carburante agricolo (un eccesso di burocrazia che pagano gli allevatori). Ricordiamo che la zootecnia da carne rappresenta un settore economico importante e fondamentale soprattutto nelle aree interne dove, oltre ad un ruolo economico, riveste un ruolo sociale ed ambientale molto significativo”.
“Ci auguriamo che le nostre richieste, - concludono - che scaturiscono da un confronto di tutti i soci e frutto di un'approfondita valutazione, trovino la giusta considerazione da parte della Regione Calabria e siano da subito portate avanti dall'assessore Gallo, di cui apprezziamo l’impegno profuso nel quotidiano lavoro svolto a sostegno dell'intero e generale comparto agricolo, perché indispensabili alla sopravvivenza del settore. Tutto ciò al fine di evitare esasperazioni che comporterebbero problematiche di ordine pubblico fuori da ogni controllo”.
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