Si Cobas: "Sanità nelle mani del malaffare, serve un cambiamento totale"

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  12 luglio 2024 16:02

Il Si Cobas Calabria in questi anni ha seguito e sta seguendo numerose battaglie che riguardano gruppi di persone o singoli lavoratori.

"In ogni azienda e Asp provinciale - scrivono Simone Scandale e Roberto Laudini Coordinatori regionali Si Cobas Calabria - abbiamo trovato situazioni paradossali sia a livello sanitario che Amministrativo e ogni volta a farne le spese sono i lavoratori, che da sempre non sono stati TUTELATI da chi li ha rappresentati.

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La forza del Si Cobas è quella di dare lotta continua senza tregua per risolvere le angosciose situazioni create da tanti anni di cattiva gestione e conosciamo tutti la storia della sanità pubblica calabrese e le inchieste continue della magistratura rafforzano il nostro pensiero: LA SANITÀ È UNO STRUMENTO PER ARRICCHIRE LE TASCHE DEI POTENTI E DEL MALAFFARE che sono intrecciate fortemente e costituiscono le basi del MURO DI GOMMA che noi abbiamo individuato e con la nostra lotta cerchiamo ogni giorno di aprire questo muro e farlo cadere;

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Serve l’aiuto dei lavoratori che per troppo tempo hanno condiviso scelte sbagliate, hanno lavorato senza dignità, sono stati sfruttati dal PADRONE e non sono stati TUTELATI da chi invece è scudo e risorsa per i lavoratori.

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Il CAMBIAMENTO deve essere totale nelle menti dei lavoratori e superare l’ostacolo senza timore e senza paura perché ogni lavoratore è un patrimonio e una ricchezza nella società civile, è in ambito sanitario PUBBLICO tutto questo valore aumenta.

Per concludere il Si Cobas Calabria fatto da due uomini e insieme ai lavoratori che hanno scelto la strada del cambiamento, lotterà ogni giorno per chiedere il DIRITTO AL LAVORO, IL DIRITTO ALLA SICUREZZA, IL DIRITTO ALLA GIUSTA PAGA, IL DIRITTO DI ESPRIMERE LE PROPIE OPINIONI, IL DIRITTO ALLA DIGNITÀ, perché senza queste prerogative il lavoratore subisce solamente il MOSTRO che aleggia sulla sanità pubblica calabrese.

“A TESTA ALTA E SENZA PAURA, PERCHÉ LA PAURA NON CI APPARTIENE”

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