di CARMINE MUSTARI
Giunta al termine l’iniziativa singolare ed esclusiva che ha visto come protagonista la statua della Madonna della Mercede o meglio conosciuta della Madonna della Catena che viene onorata e celebrata a Maranise, piccola frazione del comune di Fossato Serralta. Ma di che si tratta? L’evento nasce su un’idea di don Salvatore Scalise Parroco di Maranise e non solo, si tratta di un tour, così possiamo definirlo della statua della Madonna della Catena che è stata portata in processione nelle parrocchie dei vari comuni vicini. Il pellegrinaggio del simulacro ha toccato, infatti, le comunità di Sorbo San Basile, Fossato Serralta e per chiudere Taverna.
In tutti i paesi citati si è accolta la Madonna della Catena, che rappresenta tra l’altro uno dei culti più antichi del comprensorio, culto che ha le sue origini nel lontano XII secolo, quando la stessa Madonna della Catena si venerava nell’abbazia di Santa Maria delle Serre, ora quasi totalmente distrutta e della quale restano pochi ruderi. Calorosa l’accoglienza in tutte le comunità già citate, a Sorbo San Basile il simulacro è stato portato a spalla sino alla chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie, poi celebrazione di una santa messa e ritorno a Maranise nella chiesa San Nicola di Bari.
Stessa procedura a Fossato Serralta con processione iniziale per il corso del borgo e momento di devozione in chiesa. Il "Peregrinatio Mariae" è proseguito e da Fossato Serralta la statua di Maria Santissima della Mercede è stata accolta dai fedeli di Taverna; il corteo ha accompagnato in processione la sacra statua nella Chiesa Di Santa Maria in Taverna dove alle ore 17 si è celebrata una santa messa alle 21 veglia di preghiera e rientro a Maranise. Una bella iniziativa fortemente voluta da don Salvatore Scalise pensando alla sua fanciullezza ricordava il culto della Madonna della Catena e ne ricordava le centinaia di persone che raggiungevano Maranise per un momento di preghiera e condivisione.
La festa era molto sentita e molta gente dei paesi vicini raggiungeva Maranise con mezzi propri, oppure con l’autobus delle “Calabro Lucane”, e tanti anche a piedi per una devozione molto sentita. Già alle 6 del mattino il piccolo borgo si animava, la banda, solitamente quella di Taverna rallegrava tutti, ed i botti artificiale annunciavano la prima messa all’alba. Ricordi come quelli della vigilia quando il borgo e il crinale del monte si accendeva con le “Luminere”, il quadro della Madonna Miracoloso portato a spalle dalle sole donne, gli odori della tradizione, la stessa Madonna era simpaticamente detta Madonna dei “Purpetti” per via che questi si preparavano a iosa e si offrivano a tutti. Questo è lo spirito di condivisione e questo è il messaggio che don Salvatore Scalise ha inteso lanciare, condivisione e soprattutto ricerca dei valori della pace soprattutto in questi tempi poco sereni per il mondo intero.
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