Coloro che vorranno sposarsi con rito civile nel Municipio di Vibo Valentia dovranno pagare 150 euro al Comune.
E' questa infatti la cifra chiesta dall'Amministrazione ai futuri sposi per la sanificazione dei locali. Terminato il picco emergenziale, c'è chi ha comunque deciso di unirsi in matrimonio almeno civilmente per poi celebrare il rito religioso in un secondo momento senza le limitazioni previste dalle disposizioni ministeriali ed ecclesiastiche.
Ed ecco perché, in quest'ottica, il Comune di Vibo ha disciplinato le celebrazioni dei matrimoni e delle unioni civili all'interno del palazzo municipale. Il tutto è contenuto nella delibera dell'1 giugno scorso nella quale si pone l'accento sull'indispensabilità di garantire il distanziamento sociale anche durante la celebrazione dei matrimoni civili e delle unioni civili e che ciò è essenziale a seguito del fatto che non sono assegnati all'Ufficio di stato civile, preposto alla celebrazione del rito, locali di grandi dimensioni idonei a garantire la distanza di sicurezza interpersonale.
Per la location viene individuata la Sala consiliare quale luogo idoneo ma dietro il pagamento dei 150 euro per la sanificazione. Circostanza che ha sollevato sui social non pochi rilievi da parte della popolazione che ha mal digerito l'imposizione.
Il numero massimo delle persone che potranno presenziare alla celebrazione è di 20, esclusi la coppia ed i due testimoni, e tutti devono rispettare la distanza di sicurezza interpersonale, indossare la mascherina ed avere gel igienizzante e guanti. L'ingresso, la permanenza e l'uscita dei partecipanti dovrà avvenire senza assembramenti.
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