Ritengo opportuno richiamare l’attenzione, non è la prima volta che lo faccio, sul ruolo svolto dalle istituzioni e da esponenti politici in merito ad alcune scelte per assicurare il servizio sanitario di contrasto alla pandemia Covid-19 nella città di Catanzaro. Il mio intervento è rivolto ad un aspetto particolare, che vado ad esplicitare.
Nel 2020, all’inizio e nel pieno della fase acuta della pandemia, ancora non erano disponibili i vaccini, si procedette ad una verifica dello stato dei servizi sanitari competenti a fronteggiare il nuovo e sconosciuto evento, mi riferisco a quelli ospedalieri, per decidere sulla quantità necessaria di posti letto aggiuntivi agli esistenti, per potere accogliere i pazienti con bisogno di ricovero. Si accertò che i presidi del “Pugliese” e del Policlinico Universitario, quest’ultimo con pochi posti letto dedicati, erano in grado di assicurare un certo numero di ricoveri, non in numero sufficiente alle previsioni di richieste.
Le Istituzioni preposte si affrettarono ad avanzare ipotesi per un tempestivo recupero di altri posti letto Covid.
La Presidente della Regione, il Sindaco di Catanzaro, e non solo loro, individuarono, con un semplicistico ragionamento, di realizzare subito posti letto per accogliere pazienti Covid all’ex Villa Bianca nel quartiere Materdomini, la scelta si rivelò impraticabile; per gli importanti ed indispensabili lavori di adeguamento della struttura, assolutamente non idonea, per i costi eccessivi degli interventi, ma soprattutto per i tempi lunghi che avrebbe comportato l’intervento: non se ne fece, ovviamente, nulla.
Si procedette ad ampliare il numero dei posti letto di medicina infettiva del “Pugliese”, se non ricordo male quasi raddoppiandoli, e aggiungerne qualcun altro al Policlinico: scelta rapida e funzionale. Ma non sufficiente ad ospitare, in riferimento alle previsioni, le eventuali maggiori richieste che sarebbero potuto giungere. Qualcuno, allora, “alzò l’ingegno”, diamo vita rapidamente ad un ospedaletto da campo. Ma dove allocarlo? I proponenti pensarono in un’area adiacente al Policlinico Universitario.
In tanti, però, fra i quali anch’io, osservammo che la scelta di Villa Bianca fosse sbagliata. Ma anche aver pensato di realizzare una tensostruttura, era del tutto assurda. (Un ospedaletto da campo si realizza in zone in cui non c’è altro, o perché quello che già c’è è saturo o impossibilitato ad ospitare, vedi Villa Bianca).
La gravità delle proposte impraticabili, si acuiva per la circostanza che presso il Policlinico Universitario vi erano, e ritengo continuano ad essere disponibili, numerose stanze mai utilizzate, capaci di ospitare poco meno di un centinaio di posti letto. In tanti chiedemmo di definire ogni rapido intervento per impiegare nell’’urgente necessità quanto fruibile al Policlinico.
Non se ne fece niente. A giustificazione del diniego, si adoperarono deboli motivazioni. Ricordo che a sostegno della non disponibilità, si dichiarò anche il pericolo che avrebbero incorso gli studenti (Ma all’epoca la frequentazione dei corsi erano sospese a causa della pandemia, ed in ogni caso sarebbe stato possibile determinare percorsi e ogni altro opportuno intervento, capaci di tutelarli dal contagio). Sulla circostanza cadde e si mantiene il silenzio.
Tutta la vicenda contrasto ospedaliero al Covid-19 registra un’ulteriore aggravante decisionale, che vado ad esporre.
L’ex commissario ad acta, Saverio Cotticelli nell’estate 2020 licenziò il Piano di Riordino della Rete Ospedaliera, che per Catanzaro (vado per titoli) prevede la realizzazione al “Pugliese” di 15 posti letto aggiuntivi di terapia intensiva, e altri 15, sempre in più, di semi intensiva; inoltre un pronto soccorso dedicato alle malattie infettive. I finanziamenti sono già in cassa e l’Azienda Ospedaliera “Pugliese/Ciaccio” ha già predisposto ogni atto ammnistrativo utile per un avvio tempestivo dei lavori di realizzazione.
Il tutto è, ovviamente a conoscenza delle istituzioni sanitarie, a partire da quella Regionale. Ma con una scelta incomprensibile si sono spesi, negli ultimi mesi, si dice, oltre un milione di euro per utilizzare, forse, una piccola parte dell’ex Villa Bianca per qualche eventuale ricovero Covid. Ritengo tale determinazione molto grave; atteso che c’è una disponibilità, ampia, al Policlinico, purtroppo mai considerata, capace di affrontare una più grave emergenza. Oggi, più di prima, sarebbe giusto tenere in considerazione tale pronta opportunità, quanto meno per il tempo di realizzazione al “Pugliese” degli interventi necessari di potenziamento.
Ancora altro, negli ultimi giorni è stato aperto un ulteriore punto vaccini, presso la struttura Ente Fiera nel quartiere Lido. Servizio voluto, da quanto apprendo, dal Sindaco. Domando al primo cittadino, che avrà convenuto con le autorità sanitarie l’operazione, se ha chiesto, sospetto no, la disponibilità e l’utilizzo di una parte dei locali liberi del Policlinico per un potenziamento del già presente punto vaccini, o in alternativa l’utilizzo di parte della struttura dell’ex Villa Bianca, plessi molto più idonei, soprattutto il Policlinico, già predisposto.
Purtroppo fuori, a mio avviso, da ogni logica, si realizza un centro vaccinazioni al nuovo capannone dell’Ente Fiera, anche qui con altri costi, e non dove sarebbe stato coerente implementare o realizzare.
Perché queste scelte, che danno l’impressione di un fare propagandistico e spettacolare, pur assicurando un utile servizio, che in ogni caso altre strutture più idonei, per come ho detto, avrebbero potuto svolgere?
Ci troviamo difronte a scelte incredibili, che purtroppo meriterebbero di essere adeguatamente stigmatizzate e denunciate ai cittadini.
Sabatino Nicola Ventura
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