Longo firma il Dca che attribuisce alle aziende le risorse che a loro volta le corrisponderanno ai dipendenti
25 febbraio 2021 19:27di GABRIELE RUBINO
Ripartiti i fondi delle indennità Covid. Il Decreto n. 34, firmato dal commissario ad acta Guido Longo, sblocca le premialità per gli eroi della lotta alla pandemia. Le risorse sono state assegnate alle aziende che poi provvederanno ad accreditare le spettanze in busta paga ai dipendenti. Le somme complessive sono circa 16 milioni di euro: 7.993.950 di euro del Decreto Cura Italia, i 6.061.000 di euro del Decreto Rilancio e i 2.000.000 di euro delle risorse aggiuntive regionali. Va precisato che i 2 milioni, stanziati con delibera di Giunta, non sono stati ancora ripartiti perché deve essere ultimata "la verifica di ammissibilità delle spese finanziate con fondi POR Calabria FESR-FSE 2014/2020".
Di seguito la tabella con ripartizione
Quanto spetterà ai singoli dipendenti? Dipende dalla fascia di rischio di appartenenza. Al personale a rischio alto saranno riconosciuti 1.830,24 euro. Ne faranno parte tutte le unità operative dedicate Covid, ospedaliere e territoriali; Terapie intensive e Rianimazioni Covid; Pronto soccorso Dea I e II livello; Dipartimento Prevenzione ed attività territoriale; Trasporti pazienti Covid 118; Laboratori e Microbiologie Covid; Radiodiagnostica Covid; Sale Operatorie e aree sub-intensive pazienti Covid; Dialisi Covid; Camere mortuarie in H area Covid e Adi pazienti Covid. Al personale a rischio medio , non direttamente impiegato in attività Covid, saranno riconosciuti 883,57 euro purché facenti parte delle seguenti unità operative: Pronto soccorso non Dea e Punti di primo intervento; Farmacie in ospedali; Centrali operative 118; Terapie Intensive e Rianimazioni ed altri reparti di presidi ospedalieri Covid. A tutto il resto del personale saranno riconosciuti 252,45 euro, definito a rischio basso. Gli importi sono al lordo, il netto dipende dalla differente tassazione imponibile sulle diverse figure professionali.
I sindacati autonomi sono pronti a dar battaglia perché, oltre ad aver riconosciuto come riduttivo l'ammontare delle risorse assegnate, hanno evidenziato alcuni profili di illegittimità sull'accordo. Il tutto con tanto di esposto per condotta antisindacale nei confronti del direttore generale Francesco Bevere.
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