Siamo fatti d'arte. Incontri protetti nello studio visit di Alessandro Mazzitelli

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images Siamo fatti d'arte. Incontri protetti nello studio visit di Alessandro Mazzitelli
EXPO BARI 1982 Installazione di Alessandro Mazzitelli
  31 maggio 2020 23:42

di APOLLONIA NANNI

Potrei raccontare di me, del mio sentire l’Arte, rivestimento e rinascimento delle mie passioni, della mia bulimica attrazione e curiosità delle forme che l’Arte ha dato al tempo. Quando l’uomo ha cominciato a voler comunicare le proprie intenzioni, esprimere le proprie emozioni attraverso un segno, un immagine un graffito. A distanza di millenni siamo qui a parlare ancora di questo mistero che è l’Arte, cibo quotidiano per alcuni , ataviche reminiscenze per altri, desiderio di svelare ,esternare le martellanti ossessioni che un Artista ha deposto nel simulacro del suo daimon: vocazione che accompagna l’individuo al compimento del proprio destino. Concetto ben espresso nel: “Codice dell’anima di James Hillman”.

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PAROLE AL VENTO tecnica mista dim.100x150cm.di ALESSANDRO MAZZITELLI 1990

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Tutti noi in tempi diversi della nostra vita abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada: “ecco quello che voglio essere, ecco quello che sono”! Mi accingo ad entrare nelle “stanze” dell’Artista Alessandro Mazzitelli, mi sento privilegiata , pur conoscendo la fama di questo “filantropo dell’arte”, che ha dedicato la sua esistenza all’arte, devoto in un atto totalitario e sublime. Ho scelto Alessandro Mazzitelli per la prossima rassegna d’Arte internazionale che mi accingo ad organizzare a LUDWIGSHAFEN in Germania nella prossima primavera: "CUORI D’ARTE” . Sono invasa da forte curiosità , aspetto da molto tempo questo incontro, l’Artista non si concede facilmente, non gli piace l’infrazione nel suo “habitat” dove c’è la vera essenza di colui che crea mondi immaginifici lontani dalle “umane miserie”. Forme, colori, materiali diversi, installazioni mi accolgono catapultandomi in un mondo “altro”. Dalla finestra del suo studio di un pomeriggio solare, non qualunque , una luce riflette su un’opera di tessuti colorati esaltandone la forma. La osservo a lungo, ce ne sono altre: opere celate ai più.

I “DRAGGING-DRAPE”, degli anni ottanta , sfilano davanti a me svelandosi nella loro arcaica-moderna metamoforfosi generata dalla mente e dalle mani dell’artista, con fare ingegneristico egli da vita ai vari materiali di riuso creando nuove “geografie dell’anima. Trascorre il tempo ho visto ancora poco, perché ogni volta m’incanto e mi perdo, al cospetto di tanta genialità, e mi compiaccio nel pensare le sue opere sistemate nella grande sala bianca del luogo espositivo che ho scelto per l’evento. Dovrò pensare al mezzo di trasporto, necessita un tir… ma sì! Sarà il tir dell’arte che trasporta gioia drammi follie passioni di un visionario innamorato. Innamorato della sua Arte! Geloso del suo tempo, mi confida di quante sottrazioni ai luoghi comuni è capace un Artista, il tempo è tiranno non basta mai, si vive di rimandi, l’Arte non ammette intrusi. L’arte è un’intuizione improvvisa di un gesto immaginifico e solitario, senza avviso di chiamata irrompe come una tempesta. Uno stato d’allerta. Alessandro Mazzitelli è un Artista dalle mille espressioni. La sua creazione artistica si snoda attraverso l’espressione di diversi mezzi espressivi. Nel tempo l’iter creativo di Alessandro Mazzitelli ha assunto un carattere enciclopedico per la molteplicità degli stili e della tecnica difficilmente classificabile, uniti da un unico “filo rosso” che li accomuna. Diversi cicli di genere eterogeneo hanno caratterizzato negli anni la sua ricerca artistica, senza mai cristallizzarsi in un unico filone. Libero da schemi precostituiti.

Mazzitelli ritiene che l’artista del futuro sia colui capace di realizzare più stili e linguaggi diversi . Nel ciclo dei suoi dipinti di genere classico: in alcuni prevale la particolarità dell’impostazione dell’immagine e del colore prevalente: blu; contraddistinti da giochi di forme luci e volumi . Dipinti di genere astratto e informale. Land Art, anni settanta con Interventi sul territorio che mutano l’ambiente circostante. I “Dragging-drape” degli anni ottanta , opere realizzate con tessuti, stoffe. La serie “Conserve d’Artista”, costituite da composizioni singolari ed innovative utilizzando bottiglie di PVC con dispositivo di legno. La realizzazione di “sculture pitture”, dal ciclo: “Quando la pittura scende dal quadro”, installazioni a parete, ambientali. La scultura di Mazzitelli stravolge completamente le linee nette e pulite del Modernismo, la sua sintassi formale è un linguaggio esperto fatto di curve, torsioni, increspature, grinze e pieghe che animano la superficie scultoria. Interessanti anche le performance dal ciclo: “Quando il corpo è abitato dall’arte”. In fondo l’opera d’arte è l’artista stesso.

PINNE DI SQUALO MATERIALI VARI 1993 DI ALESSANDRO MAZZITELLI

Continuo ad estasiarmi dai racconti della sua infanzia : ancora fanciullo, si diletta a costruzioni fantastiche con i rullini delle antiche macchine fotografiche che il padre gli riforniva, orgoglioso per quel figlio che prediligeva l’arte ai giochi coi coetanei. Vi posso garantire che una fra le tante opere che ho visto nel suo atelier, mi ha sconvolta. E’ davvero sbalorditiva, inedita, nei miei tour non ho mai riscontrato nulla di simile. Quando sarà resa pubblica rimarrà negli annali della storia: seppur realizzata molti anni prima del coronavirus, è un’opera profetica dal significato di una vita in divenire, non posso svelare altro, il Maestro , e anch’io non vogliamo togliervi il gusto della sorpresa. Visitare e conoscere Alessandro Mazzitelli è come trovarsi sul “TITANIC”  travolti da un insolito destino in una notte di mezza estate” come recitava un noto film di Lina Wertimuller. E si viene davvero travolti dalla sua Arte, lontana dall’immagine stereotipata degli artisti di genere e di maniera. L’arte funziona come un frullatore che crea intersezioni tra i diversi linguaggi e le varie espressioni , una coniugazione atemporale tra le varie culture, un valore assoluto , una funzione salvifica per l’umanità tutta. Ci protegge dalle brutture della vita. E’ un rifugio salvifico. Questo salvataggio, per non naufragare in un mare di incertezze, io l’ho trovato nell’Arte. L’Arte mi ha resa madre!                    

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